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martedì 2 aprile 2013

Come riconoscere le persone false?

Problema serio per tutti noi, soprattutto quando occupiamo posizioni di responsabilità e/o potere.
Sentite cosa ne pensa Plutarco.

L’uomo falso, come un polipo, si adatta alle situazioni.

Chi vuole smascherare le sue manovre deve mostrare di cambiare propositi, biasimando lo stile di vita che fino a poco prima lodava, e dedicarsi improvvisamente ad azioni, a comportamenti e discorsi che detestava, come se ora gli fossero graditi.

Si vedrà che la persona falsa non ha alcuna stabilità né personalità: poiché ama o odia, si rallegra o si addolora non in base ad un proprio sentimento ma assumendo, come uno specchio, emozioni e atteggiamenti altrui.

L’uomo falso è tale che, se critichi un tuo amico davanti a lui, dirà frasi del tipo: “Sei arrivato tardi a riconoscere la sua natura; a me fin da subito non piaceva”.

Ma se poi, cambiando improvvisamente, ti metterai a elogiare l’amico, egli si dirà felice di ciò, arriverà a ringraziarti a nome suo e lo definirà persona affidabile.

Analogamente, se dirai che è opportuno cambiare vita, abbandonando per esempio gli impegni pubblici per dedicarsi a un’esistenza appartata, il falso amico commenterà: “Già da tempo avremmo dovuto allontanarci dalla confusione e dalle malignità“.

Se però tu apparirai di nuovo intenzionato a impegnarti attivamente e ad assumerti delle pubbliche responsabilità, risponderà: “Parli in modo degno di te: il disimpegno è piacevole, ma non concede visibilità né prestigio“.

Non abbiamo bisogno, infatti, di un amico che si trasforma continuamente e acconsente sempre, bensì di qualcuno con cui potersi dire reciprocamente la verità e che ci aiuti a valutare schiettamente le cose.

Sintetizzando il pensiero di Plutarco, possiamo dire che l’eccessiva compiacenza è indice di falsità.

Tu cosa ne pensi?

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