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venerdì 14 giugno 2013

5 MIND SET SBAGLIATI NELLA SEDUZIONE

Sei curioso di sapere cosa può crearti veramente problemi nel tuo percorso di miglioramento seduttivo?
La risposta, come dice il titolo, sono le “mentalità sbagliate”: per mentalità intendo tutta un insieme di credenze, di modi di pensare e di vedere le cose.
Qualcuno di voi obietterà sicuramente dicendo che gli ostacoli più grossi sono la timidezza oppure il passato oppure l’impacciataggine, ecc. ecc.
Ti assicuro che non è così, e ti spiego il perché con degli esempi:
  • Pensi la paura di approcciare sia il vero problema? Non è cos: il vero problema è come gestisci questa tua paura
  • Pensi che la colpa di tutto sia il fatto che sei in sovrappeso di 30 chili? Farti venire l’ansia per quello non ti aiuterà per nulla
È molto comune attribuire la colpa della nostra insoddisfazione a dei fattori esterni, ma adesso ti chiedo: una volta che hai trovato la causa dei tuoi problemi e che ti sei convinto che dipenda da fattori esterni, cosa ottieni?
Te lo dico io: una SCUSA.mentalità-seduzione
Certo, perché se il problema non dipende da te allora non puoi fare nulla per risolverlo. Ti sei risparmiato la fatica di prova a risolverlo, certo, ma il problema rimane!
È un meccanismo naturale del nostro cervello, ma se noi vogliamo migliorare e risolvere un problema dobbiamo spostare l’attenzione su di noi, su come noi stiamo (non) affrontando il problema.
Quindi le mentalità prescindono dai problemi, le mentalità aiutano a gestire i problemi stessi.
Nel mio percorso seduttivo ho dovuto far fronte a tanti problemi. Dato che durante il miglioramento seduttivo gli ostacoli che si incontrano sono simili per tutti, ho deciso di fare un elenco delle mentalità da evitare!

 1. Mentalità del “devo”

È tipico: si comincia a studiare seduzione e si inizia a pensare che bisogna evadere dalla propria “zona di comfort”… e si cade nella mentalità del “devo”: “devo approcciare, devo fare questo, devo essere così, devo essere cosà“.
Va bene uscire dalla zona di comfort ma tutto ciò va vissuto come una cosa stimolante, non come un peso sulle spalle! Ansieggiarsi non serve a nulla, ti fa vivere male e ti ostacola di più
Quindi:
  • Va bene uscire dalla zona comfort e impegnarsi
  • Non va bene stressarsi e sforzarsi troppo
Non pensare quindi a quello che “devi fare” ma a quello che “ti piacerebbe fare” fuori dalla zona comfort.

2. Irrequietezza

Questo avviene soprattutto quando si vuole dimostrare qualcosa a se stessi o a qualcuno.
Quando una persona si ossessiona a provarci con tutte le ragazze che gli capitano sotto tiro diventa irrequieto.
Oltre ad essere un modo di vivere la seduzione poco serenamente, è anche brutto a vedersi. Le ragazze notano subito quando un ragazzo che ci prova lo fa con serenità oppure quando lo fa da disperato. Se sei così smetti di agitarti e comincia ad essere più tranquillo ;) .

3. Eccessivo tecnicismo

Per questo mi riferisco a una mentalità (direi filosofia) molto diffusa nella seduzione: quella che ti insegna modi fare “preconfezionati”.
Per come la vedo io è qualcosa da evitare come la peste, perché la seduzione deve essere qualcosa di spontaneo e di naturale, la seduzione è prima di tutto “imparare a rapportarsi con le donne” quindi tecniche da ripetere a pappagallo vanno bene nella misura in cui ti fanno sentire piu' sicuro di te,le fati tue e sei spontaneo .
Va bene iniziare a provare cose nuove, non va bene impazzire per seguire la tecnica che a poco a poco ti verrà comunque naturale.
Quando impari una tecnica dopo un po’ mettila da parte, vedrai che al momento giusto ti verrà in mente e molto probabilmente la applicherai senza neppure accorgertene

4. Prendere valore

In questo sito è già stato scritto molto sull’importanza del dare valore, quello che propongo io è di fare attenzione alle volte che, senza accorgercene, prendiamo valore alle persone. Capita spesso quando siamo timidi: se sei timido sei bloccato e una persona bloccata non dà valore.
Ti faccio alcuni esempi:
  • Una ragazza ti sorride e tu,  imbarazzato, non ricambi: non hai dato valore
  • Una persona ti parla e tu non l’ascolti perché troppo occupato a pensare come apparire: non hai dato valore, anzi ne hai preso
  • Sei giù di morale e ti lamenti continuamente con gli amici: stai prendendo valore
Questo è importante: ricorda che dare valore è un percorso che facciamo tutti i giorni, giorno per giorno.

5. Sindrome della ragazza speciale

Quando si studia la seduzione spesso lo si fa dopo una delusione in amore oppure per conquistare “una” ragazza in particolare.
Il problema di fondo, in un approccio di questo tipo, è che l’obiettivo su cui ci si focalizza è “conquistare una ragazza qualunque o conquistare la ragazza speciale” ma un obiettivo così rende poco, perché una volta conquistata l’obiettivo è raggiunto e tutto si ferma.
Io invece intendo il percorso seduttivo come il motore di una macchina. Per farlo funzionare bisogna farlo girare continuamente, se il motore si ferma il veicolo non si muove più.
Come fare quindi per andare lontano senza fermarsi? Semplice, bisogna arricchire la propria vita di ragazze che ci piacciono.
Ti sto dicendo che devi provarci con tutte? No! Ti sto dicendo di relazionarti continuamente con belle ragazze.
Questa mentalità ti farà fare passi enormi e ti farà sentire ancora più soddisfatto della tua vita!

Un abbraccio

5 MIND SET SBAGLIATI NELLA SEDUZIONE

Sei curioso di sapere cosa può crearti veramente problemi nel tuo percorso di miglioramento seduttivo?
La risposta, come dice il titolo, sono le “mentalità sbagliate”: per mentalità intendo tutta un insieme di credenze, di modi di pensare e di vedere le cose.
Qualcuno di voi obietterà sicuramente dicendo che gli ostacoli più grossi sono la timidezza oppure il passato oppure l’impacciataggine, ecc. ecc.
Ti assicuro che non è così, e ti spiego il perché con degli esempi:
  • Pensi la paura di approcciare sia il vero problema? Non è cos: il vero problema è come gestisci questa tua paura
  • Pensi che la colpa di tutto sia il fatto che sei in sovrappeso di 30 chili? Farti venire l’ansia per quello non ti aiuterà per nulla
È molto comune attribuire la colpa della nostra insoddisfazione a dei fattori esterni, ma adesso ti chiedo: una volta che hai trovato la causa dei tuoi problemi e che ti sei convinto che dipenda da fattori esterni, cosa ottieni?
Te lo dico io: una SCUSA.mentalità-seduzione
Certo, perché se il problema non dipende da te allora non puoi fare nulla per risolverlo. Ti sei risparmiato la fatica di prova a risolverlo, certo, ma il problema rimane!
È un meccanismo naturale del nostro cervello, ma se noi vogliamo migliorare e risolvere un problema dobbiamo spostare l’attenzione su di noi, su come noi stiamo (non) affrontando il problema.
Quindi le mentalità prescindono dai problemi, le mentalità aiutano a gestire i problemi stessi.
Nel mio percorso seduttivo ho dovuto far fronte a tanti problemi. Dato che durante il miglioramento seduttivo gli ostacoli che si incontrano sono simili per tutti, ho deciso di fare un elenco delle mentalità da evitare!

 1. Mentalità del “devo”

È tipico: si comincia a studiare seduzione e si inizia a pensare che bisogna evadere dalla propria “zona di comfort”… e si cade nella mentalità del “devo”: “devo approcciare, devo fare questo, devo essere così, devo essere cosà“.
Va bene uscire dalla zona di comfort ma tutto ciò va vissuto come una cosa stimolante, non come un peso sulle spalle! Ansieggiarsi non serve a nulla, ti fa vivere male e ti ostacola di più
Quindi:
  • Va bene uscire dalla zona comfort e impegnarsi
  • Non va bene stressarsi e sforzarsi troppo
Non pensare quindi a quello che “devi fare” ma a quello che “ti piacerebbe fare” fuori dalla zona comfort.

2. Irrequietezza

Questo avviene soprattutto quando si vuole dimostrare qualcosa a se stessi o a qualcuno.
Quando una persona si ossessiona a provarci con tutte le ragazze che gli capitano sotto tiro diventa irrequieto.
Oltre ad essere un modo di vivere la seduzione poco serenamente, è anche brutto a vedersi. Le ragazze notano subito quando un ragazzo che ci prova lo fa con serenità oppure quando lo fa da disperato. Se sei così smetti di agitarti e comincia ad essere più tranquillo ;) .

3. Eccessivo tecnicismo

Per questo mi riferisco a una mentalità (direi filosofia) molto diffusa nella seduzione: quella che ti insegna modi fare “preconfezionati”.
Per come la vedo io è qualcosa da evitare come la peste, perché la seduzione deve essere qualcosa di spontaneo e di naturale, la seduzione è prima di tutto “imparare a rapportarsi con le donne” quindi tecniche da ripetere a pappagallo vanno bene nella misura in cui ti fanno sentire piu' sicuro di te,le fati tue e sei spontaneo .
Va bene iniziare a provare cose nuove, non va bene impazzire per seguire la tecnica che a poco a poco ti verrà comunque naturale.
Quando impari una tecnica dopo un po’ mettila da parte, vedrai che al momento giusto ti verrà in mente e molto probabilmente la applicherai senza neppure accorgertene

4. Prendere valore

In questo sito è già stato scritto molto sull’importanza del dare valore, quello che propongo io è di fare attenzione alle volte che, senza accorgercene, prendiamo valore alle persone. Capita spesso quando siamo timidi: se sei timido sei bloccato e una persona bloccata non dà valore.
Ti faccio alcuni esempi:
  • Una ragazza ti sorride e tu,  imbarazzato, non ricambi: non hai dato valore
  • Una persona ti parla e tu non l’ascolti perché troppo occupato a pensare come apparire: non hai dato valore, anzi ne hai preso
  • Sei giù di morale e ti lamenti continuamente con gli amici: stai prendendo valore
Questo è importante: ricorda che dare valore è un percorso che facciamo tutti i giorni, giorno per giorno.

5. Sindrome della ragazza speciale

Quando si studia la seduzione spesso lo si fa dopo una delusione in amore oppure per conquistare “una” ragazza in particolare.
Il problema di fondo, in un approccio di questo tipo, è che l’obiettivo su cui ci si focalizza è “conquistare una ragazza qualunque o conquistare la ragazza speciale” ma un obiettivo così rende poco, perché una volta conquistata l’obiettivo è raggiunto e tutto si ferma.
Io invece intendo il percorso seduttivo come il motore di una macchina. Per farlo funzionare bisogna farlo girare continuamente, se il motore si ferma il veicolo non si muove più.
Come fare quindi per andare lontano senza fermarsi? Semplice, bisogna arricchire la propria vita di ragazze che ci piacciono.
Ti sto dicendo che devi provarci con tutte? No! Ti sto dicendo di relazionarti continuamente con belle ragazze.
Questa mentalità ti farà fare passi enormi e ti farà sentire ancora più soddisfatto della tua vita!

Un abbraccio

mercoledì 12 giugno 2013

LE RELAZIONI TRA CUORE E CERVELLO

Le strette relazioni fra Cuore e Cervello: perché è necessario allinearli e tenerli in equilibrio

Non esiste separazione fra questi due organi ma dialogo e continua ricerca di equilibrio




Le strette relazioni fra Cuore e Cervello: perché è necessario allinearli e tenerli in equilibrio
Si pensa che sia il cervello che regola l’attività mentale e invece, come insegna la medicina cinese, è il cuore. È l’attività pensante che è programmata per corrispondere al cuore piuttosto che viceversa. È come essere cresciuti su un malinteso che dice: il processo cerebrale deve precedere e ottenere credito poi, semmai, vedremo anche le ragioni del cuore. Stando ai fatti, il primo a formarsi nell’embrione è il cuore. Il cervello viene dopo e ciò che prima si forma ha la precedenza e richiede il rispetto della temporalità. Perché, direte voi?

Semplice, poiché senza cuore niente cervello. Imporre l’attività cerebrale sul cuore significa bypassarlo e poi non lamentiamoci se abbiamo bisogno del bypass! E qui passo con voluta facilità dal cuore fisico al centro energetico del Cuore, all’area del torace, davanti e anche dietro. La distinzione tra il cuore-muscolo e l’area energetica-spirituale che lo accoglie sta diventando sempre meno netta, anche per la scienza. Il cuore anatomico, si scopre, non è solo una pompa e tuttavia quando si dice Cuore la mano istintivamente sa dove andare, e si poggia al centro del petto e non a sinistra dove è situato l’organo. Allineare il cervello al cuore è ciò che prende il nome di coerenza cuore-cervello – quando la mente combacia con il cuore – ora sempre più esplorata in campo scientifico. È come un pochino sotto-mettere (in senso letterale) il principio maschile del capo (testa) a quello femminile del seno (non a caso area del cuore), i quali poi armoniosamente si affiancano. Questa sottomissione infatti va intesa alla luce di un ordine di precedenza, come di un qualcosa che si evolve grazie a chi viene prima. Si sa il cervello – e la sua area pensante, la mente-intelletto – crede di essere il capo (da qui anche il nome di testa=capo) e vorrebbe sempre tener testa. Gli piacerebbe e ci prova, così è fatto, tuttavia è il cuore e la più ampia area ritmica che lo accoglie la sua l’intelligenza intuitiva, il Governatore, il Maestro. Ed è mia intenzione affiancare il cuore fisiologico all’area spirituale detta del Cuore piuttosto che separarli nettamente, come mai l’antica medicina cinese e il loro Tao hanno fatto. Sebbene sia consapevole che le capacità del Cuore spirituale si espandano ben oltre forma, tempo e spazio, oltre anche l’ampio toroide di frequenze elettromagnetiche emesse dal cuore fisico, di recente sotto la lente delle nuove scienze. Tale radianza elettromagnetica permea ogni cellula del corpo, incluse quelle del cervello. E questo già dovrebbe convincere i più razionali dubbiosi a imparare di nuovo ad ascoltare la “sua voce”.

Il cuore fisiologico è l’organo più sonoro del nostro corpo, il suo ritmo scandisce il contrarsi e l’espandersi del movimento della vita in ogni punto nodale dell’organismo. In questo senso tutto il corpo pulsa nel Cuore, anche se a una prima occhiata distratta potrebbe sembrare il contrario. Il cuore possiede anche un sistema nervoso autonomo, per più della metà è costituito da neuroni e può diminuire e accelerare i propri battiti senza ricevere impulsi dal cervello. Lo sviluppo evolutivo del cervello che si è dimostrato progressivo e plastico sembra richiedere ora più che mai il coinvolgimento del cuore. Le capacità cerebrali hanno bisogno di essere illuminate dal Cuore per scoprirsi nella loro sconosciuta ampiezza. L’intelletto arriva fin dove può, e ora più che mai l’urgenza delle qualità del Cuore si fa sentire. Meglio è dire che il loro congiunto corrispondersi è la base dell’armonia mente-cuore di cui sembra necessitare una rinnovata umanità. Quali sono queste qualità? Apprezzamento, sincerità, gentilezza, rispetto, considerazione, gratitudine, generosità, attitudine al sorriso, apertura, inclusione, gioia e dall’altro lato, dispiacere, tristezza, amarezza, chiusura… Assai auspicabili e degne di essere coltivate le prime, il troppo di ognuna di esse può provocare un senso di squilibrio. Chi, direte voi, può sentirsi squilibrato nella gioia? Se questa assume caratteristiche di attaccamento emozionale e di eccesso per esempio di esuberanza sopra le righe, di entusiasmo altisonante. Come si dice: sembrava gioia, ma era un calesse! Ogni organo ha un suo gemello, che lo radica. Nel caso del cuore si tratta dell’intestino tenue, l’area energetica ombelicale dell’hara della tradizione giapponese e del cosco di quella andina. Esso collabora con il cuore a veicolare in basso eventuali eccessi di energia assumendo caratteristiche digestive da un punto di visto fisiologico ed energetico, evitando congestioni, ristagni di sangue e di emozioni nella parte bassa della pancia che possono essere disfunzionali anche per le ovaie e le mestruazioni. E direi anche per i meno conosciuti effetti sulla prostata. Soprattutto per la donna l’asse cuore-ventre è molto importante, sebbene tenda quale moderna creatura ubicata spesso nella testa a dimenticarsene. È con la pancia che sente di voler far parlare il Cuore, è nel ventre che ne percepisce la quiete e lo scombussolo, del suo ed eventualmente di quello di un nuovo essere. In lei infatti possono pulsare due cuori contemporaneamente, quale misteriosa meraviglia! E venne chiamata due cuori. Che magari nulla ha a che fare con la narrazione di un libro così titolato di cui non ricordo il contenuto.

Detto questo, che ne sappiamo noi del Cuore? Qual è la nostra esperienza diretta? Ci fermiamo ad ascoltarlo? E non intendo il suo pulsare, talvolta impazzito da non poter essere trascurato? Ci prendiamo qualche momento per conoscerlo? Per comunicare con il Cuore? Per ascoltare con i suoi orecchi, guardare con i suoi occhi? Per parlargli e parlare con la sua bocca? Per toccare, con la consapevolezza diretta che le mani sono un suo prolungamento? Basta raccogliersi un attimo, magari chiudere gli occhi e sentire la comunicazione diretta tra il Cuore e ciò che è toccato. È un gesto semplice, di cui abbiamo dimenticato la naturalezza. Si tratta di riscoprire la differenza tra ascoltare, guardare, toccare, parlare con la testa e farlo invece con il Cuore. Si può cominciare con la musica, iniziare consapevolmente a lasciarla entrare nel Cuore, ad ascoltarla con le sue orecchie, rimanendo in ascolto dello stesso Cuore, tornando a essere un po’ esploratori e un po’ scienziati pronti a meravigliarsi di ciò che il Cuore ha in serbo per noi. Possiamo “raggiungerlo” accompagnando il respiro, riposare nella sua ampia area, un attimo, espirando. Così come la stufa o il caminetto, una volta accesi, diventano il cuore della casa, spargendo calore, luce e senso di allegria, questo è il posto del Cuore nella nostra vita. Di un Cuore acceso. E pare quindi più di una semplice coincidenza che l’organo cuore sia legato all’elemento fuoco. Il calore, il tepore, l’apertura e la morbidezza che ci coglie vicino al fuoco, sono presenti nel Cuore. Un calore che arde e non brucia. Come l’amore saggio. Che cosa potrebbe rendere un freddo inverno più dolcemente caldo?

LE RELAZIONI TRA CUORE E CERVELLO

Le strette relazioni fra Cuore e Cervello: perché è necessario allinearli e tenerli in equilibrio

Non esiste separazione fra questi due organi ma dialogo e continua ricerca di equilibrio




Le strette relazioni fra Cuore e Cervello: perché è necessario allinearli e tenerli in equilibrio
Si pensa che sia il cervello che regola l’attività mentale e invece, come insegna la medicina cinese, è il cuore. È l’attività pensante che è programmata per corrispondere al cuore piuttosto che viceversa. È come essere cresciuti su un malinteso che dice: il processo cerebrale deve precedere e ottenere credito poi, semmai, vedremo anche le ragioni del cuore. Stando ai fatti, il primo a formarsi nell’embrione è il cuore. Il cervello viene dopo e ciò che prima si forma ha la precedenza e richiede il rispetto della temporalità. Perché, direte voi?

Semplice, poiché senza cuore niente cervello. Imporre l’attività cerebrale sul cuore significa bypassarlo e poi non lamentiamoci se abbiamo bisogno del bypass! E qui passo con voluta facilità dal cuore fisico al centro energetico del Cuore, all’area del torace, davanti e anche dietro. La distinzione tra il cuore-muscolo e l’area energetica-spirituale che lo accoglie sta diventando sempre meno netta, anche per la scienza. Il cuore anatomico, si scopre, non è solo una pompa e tuttavia quando si dice Cuore la mano istintivamente sa dove andare, e si poggia al centro del petto e non a sinistra dove è situato l’organo. Allineare il cervello al cuore è ciò che prende il nome di coerenza cuore-cervello – quando la mente combacia con il cuore – ora sempre più esplorata in campo scientifico. È come un pochino sotto-mettere (in senso letterale) il principio maschile del capo (testa) a quello femminile del seno (non a caso area del cuore), i quali poi armoniosamente si affiancano. Questa sottomissione infatti va intesa alla luce di un ordine di precedenza, come di un qualcosa che si evolve grazie a chi viene prima. Si sa il cervello – e la sua area pensante, la mente-intelletto – crede di essere il capo (da qui anche il nome di testa=capo) e vorrebbe sempre tener testa. Gli piacerebbe e ci prova, così è fatto, tuttavia è il cuore e la più ampia area ritmica che lo accoglie la sua l’intelligenza intuitiva, il Governatore, il Maestro. Ed è mia intenzione affiancare il cuore fisiologico all’area spirituale detta del Cuore piuttosto che separarli nettamente, come mai l’antica medicina cinese e il loro Tao hanno fatto. Sebbene sia consapevole che le capacità del Cuore spirituale si espandano ben oltre forma, tempo e spazio, oltre anche l’ampio toroide di frequenze elettromagnetiche emesse dal cuore fisico, di recente sotto la lente delle nuove scienze. Tale radianza elettromagnetica permea ogni cellula del corpo, incluse quelle del cervello. E questo già dovrebbe convincere i più razionali dubbiosi a imparare di nuovo ad ascoltare la “sua voce”.

Il cuore fisiologico è l’organo più sonoro del nostro corpo, il suo ritmo scandisce il contrarsi e l’espandersi del movimento della vita in ogni punto nodale dell’organismo. In questo senso tutto il corpo pulsa nel Cuore, anche se a una prima occhiata distratta potrebbe sembrare il contrario. Il cuore possiede anche un sistema nervoso autonomo, per più della metà è costituito da neuroni e può diminuire e accelerare i propri battiti senza ricevere impulsi dal cervello. Lo sviluppo evolutivo del cervello che si è dimostrato progressivo e plastico sembra richiedere ora più che mai il coinvolgimento del cuore. Le capacità cerebrali hanno bisogno di essere illuminate dal Cuore per scoprirsi nella loro sconosciuta ampiezza. L’intelletto arriva fin dove può, e ora più che mai l’urgenza delle qualità del Cuore si fa sentire. Meglio è dire che il loro congiunto corrispondersi è la base dell’armonia mente-cuore di cui sembra necessitare una rinnovata umanità. Quali sono queste qualità? Apprezzamento, sincerità, gentilezza, rispetto, considerazione, gratitudine, generosità, attitudine al sorriso, apertura, inclusione, gioia e dall’altro lato, dispiacere, tristezza, amarezza, chiusura… Assai auspicabili e degne di essere coltivate le prime, il troppo di ognuna di esse può provocare un senso di squilibrio. Chi, direte voi, può sentirsi squilibrato nella gioia? Se questa assume caratteristiche di attaccamento emozionale e di eccesso per esempio di esuberanza sopra le righe, di entusiasmo altisonante. Come si dice: sembrava gioia, ma era un calesse! Ogni organo ha un suo gemello, che lo radica. Nel caso del cuore si tratta dell’intestino tenue, l’area energetica ombelicale dell’hara della tradizione giapponese e del cosco di quella andina. Esso collabora con il cuore a veicolare in basso eventuali eccessi di energia assumendo caratteristiche digestive da un punto di visto fisiologico ed energetico, evitando congestioni, ristagni di sangue e di emozioni nella parte bassa della pancia che possono essere disfunzionali anche per le ovaie e le mestruazioni. E direi anche per i meno conosciuti effetti sulla prostata. Soprattutto per la donna l’asse cuore-ventre è molto importante, sebbene tenda quale moderna creatura ubicata spesso nella testa a dimenticarsene. È con la pancia che sente di voler far parlare il Cuore, è nel ventre che ne percepisce la quiete e lo scombussolo, del suo ed eventualmente di quello di un nuovo essere. In lei infatti possono pulsare due cuori contemporaneamente, quale misteriosa meraviglia! E venne chiamata due cuori. Che magari nulla ha a che fare con la narrazione di un libro così titolato di cui non ricordo il contenuto.

Detto questo, che ne sappiamo noi del Cuore? Qual è la nostra esperienza diretta? Ci fermiamo ad ascoltarlo? E non intendo il suo pulsare, talvolta impazzito da non poter essere trascurato? Ci prendiamo qualche momento per conoscerlo? Per comunicare con il Cuore? Per ascoltare con i suoi orecchi, guardare con i suoi occhi? Per parlargli e parlare con la sua bocca? Per toccare, con la consapevolezza diretta che le mani sono un suo prolungamento? Basta raccogliersi un attimo, magari chiudere gli occhi e sentire la comunicazione diretta tra il Cuore e ciò che è toccato. È un gesto semplice, di cui abbiamo dimenticato la naturalezza. Si tratta di riscoprire la differenza tra ascoltare, guardare, toccare, parlare con la testa e farlo invece con il Cuore. Si può cominciare con la musica, iniziare consapevolmente a lasciarla entrare nel Cuore, ad ascoltarla con le sue orecchie, rimanendo in ascolto dello stesso Cuore, tornando a essere un po’ esploratori e un po’ scienziati pronti a meravigliarsi di ciò che il Cuore ha in serbo per noi. Possiamo “raggiungerlo” accompagnando il respiro, riposare nella sua ampia area, un attimo, espirando. Così come la stufa o il caminetto, una volta accesi, diventano il cuore della casa, spargendo calore, luce e senso di allegria, questo è il posto del Cuore nella nostra vita. Di un Cuore acceso. E pare quindi più di una semplice coincidenza che l’organo cuore sia legato all’elemento fuoco. Il calore, il tepore, l’apertura e la morbidezza che ci coglie vicino al fuoco, sono presenti nel Cuore. Un calore che arde e non brucia. Come l’amore saggio. Che cosa potrebbe rendere un freddo inverno più dolcemente caldo?

venerdì 7 giugno 2013

COME CHIEDERE DI USCIRE AD UNA DONNA


Come chiedere di uscire: 4 semplici cose da fare per chiedere un appuntamento ad una ragazza

Dopo che hai conosciuto una donna, creato attrazione e un po’ di rapport, è il momento di chiedere di uscire, di chiedere un appuntamento.
Alcuni uomini se la fanno sotto per una cosa del genere, li capisco perché anch’io ero come loro, ma in realtà non è nulla di complicato, basta solo seguire alcuni semplici punti.
Eccoli qui…
chiedere appuntamento chiedere di uscire

Non pensarlo come un appuntamento

Utilizzo il termine “appuntamento” solo perché è di uso comune, ma sinceramente mi fa molto anni ’50 o film romantici.
Attenzione perché non è banale: il modo di vedere una cosa influenza il “come ti fa sentire” quella cosa.
Cosa fare nella pratica?
Guarda un’uscita semplicemente come … un’uscita, qualcosa di tranquillissimo, ti assicuro che ti sentirai molto più sciolto e anche lei di conseguenza lo sarà.

Attrazione e rapport vanno fatti prima

Alcuni chiedono di uscire ad una donna prima che ci sia attrazione. Ma… perdonami… ti chiedo: perché una donna dovrebbe uscire con te se non prova attrazione nei tuoi confronti?
Come dici? Vuoi fare un’uscita da amici?
Hmmm, fammi pensare… come posso spiegartelo nel modo più educato possibile? Vediamo… Ok: prendi la tua mano destra e portala all’incrocio delle tue gambe.
Senti qualcosa di piccolo (ok di grosso :-) ? Bene, quello è il tuo pene, prima di tutto fai la sua conoscenza e in secondo luogo se hai intenzione di usarlo prima del nuovo millennio è ora che inizi a non vergognarti più dei tuoi desideri e bisogni sessuali ok?
Proprio così, il motivo per cui alcuni uomini vogliono fare “un’uscita da amici” è perché hanno paura di mostrarsi interessati, come se ci fosse qualcosa di male a conoscere meglio una donna e voler fare un po’ di sano su e giù! Pazzesco.
Ficcati questo in testa: le uscite “da amici” le fai con i tuoi amici o con le tue amiche (amiche vere, non ragazze che in realtà ti interessano).
Gli appuntamenti, le uscite efficaci sono quelle in cui prima hai già creato interesse, cioè attrazione. Non devi di certo farla innamorare :-) , basta un po’ di semplice interesse nei tuoi confronti.
Non solo, devi aver creato anche del rapport, cioè quella conoscenza di base necessaria  per la seduzione.


Nessuna pressione quando le chiedi di uscire

Lei non dovrebbe sentire pressioni di alcun tipo, cosa vuol dire?
Prima di tutto può sentire pressioni se, mentre le chiedi l’appuntamento, capisce che sei troppo fissato con il risultato, se hai una mentalità di scarsità e lei è la tua unica salvezza.
Se comunichi questo lei sentirà una enorme pressione e molto probabilmente ti risponderà di no, che non vuole uscire con te, spesso inventandosi una scusa.
In secondo luogo può sentire pressione se scegli un appuntamento esagerato nel quale magari siete costretti a stare assieme per tanto tempo.
Quindi niente ristoranti o cose simili, meglio preferire:
  • Un caffè assieme
  • Bere qualcosa la sera
  • Un aperitivo
  • Fare due passi per mangiare (o una granita, ma quello puoi farlo solo in Sicilia dove la fanno da paura :-) , c’è qualche siciliano che me ne manda un po’ ? )
Ci sarà tempo per gli appuntamenti romantici al ristorante da 300 euro a botta… quando saranno 6 mesi che state assieme e dovete ancora fare sesso potrai giocarti questa tattica (haha scherzo, scherzo :-) )

Dai sicurezza

Nel momento in cui chiedi di uscire, o nel momento in cui le chiedi il numero,dille già cosa hai intenzione di fare, dove la vuoi protare per l’appuntamento.
Questo è veramente importantissimo per i seguenti motivi:
1. Lei saprà già cosa farete e questo le dà sicurezza
Magari ti conosce poco e quindi anche solo un’informazione così banale può essere utile.
2. Dai una giustificazione razionale al chiedere il suo numero
Se dici già cosa farete il numero di cellulare sembra solo un mezzo per fare qualcosa di sciolto assieme e così facendo non metti pressione nemmeno sulla richiesta del numero. ;-)
E ora: tutti a chiedere ad almeno 3 ragazze di uscire! ;-)

COME CHIEDERE DI USCIRE AD UNA DONNA


Come chiedere di uscire: 4 semplici cose da fare per chiedere un appuntamento ad una ragazza

Dopo che hai conosciuto una donna, creato attrazione e un po’ di rapport, è il momento di chiedere di uscire, di chiedere un appuntamento.
Alcuni uomini se la fanno sotto per una cosa del genere, li capisco perché anch’io ero come loro, ma in realtà non è nulla di complicato, basta solo seguire alcuni semplici punti.
Eccoli qui…
chiedere appuntamento chiedere di uscire

Non pensarlo come un appuntamento

Utilizzo il termine “appuntamento” solo perché è di uso comune, ma sinceramente mi fa molto anni ’50 o film romantici.
Attenzione perché non è banale: il modo di vedere una cosa influenza il “come ti fa sentire” quella cosa.
Cosa fare nella pratica?
Guarda un’uscita semplicemente come … un’uscita, qualcosa di tranquillissimo, ti assicuro che ti sentirai molto più sciolto e anche lei di conseguenza lo sarà.

Attrazione e rapport vanno fatti prima

Alcuni chiedono di uscire ad una donna prima che ci sia attrazione. Ma… perdonami… ti chiedo: perché una donna dovrebbe uscire con te se non prova attrazione nei tuoi confronti?
Come dici? Vuoi fare un’uscita da amici?
Hmmm, fammi pensare… come posso spiegartelo nel modo più educato possibile? Vediamo… Ok: prendi la tua mano destra e portala all’incrocio delle tue gambe.
Senti qualcosa di piccolo (ok di grosso :-) ? Bene, quello è il tuo pene, prima di tutto fai la sua conoscenza e in secondo luogo se hai intenzione di usarlo prima del nuovo millennio è ora che inizi a non vergognarti più dei tuoi desideri e bisogni sessuali ok?
Proprio così, il motivo per cui alcuni uomini vogliono fare “un’uscita da amici” è perché hanno paura di mostrarsi interessati, come se ci fosse qualcosa di male a conoscere meglio una donna e voler fare un po’ di sano su e giù! Pazzesco.
Ficcati questo in testa: le uscite “da amici” le fai con i tuoi amici o con le tue amiche (amiche vere, non ragazze che in realtà ti interessano).
Gli appuntamenti, le uscite efficaci sono quelle in cui prima hai già creato interesse, cioè attrazione. Non devi di certo farla innamorare :-) , basta un po’ di semplice interesse nei tuoi confronti.
Non solo, devi aver creato anche del rapport, cioè quella conoscenza di base necessaria  per la seduzione.


Nessuna pressione quando le chiedi di uscire

Lei non dovrebbe sentire pressioni di alcun tipo, cosa vuol dire?
Prima di tutto può sentire pressioni se, mentre le chiedi l’appuntamento, capisce che sei troppo fissato con il risultato, se hai una mentalità di scarsità e lei è la tua unica salvezza.
Se comunichi questo lei sentirà una enorme pressione e molto probabilmente ti risponderà di no, che non vuole uscire con te, spesso inventandosi una scusa.
In secondo luogo può sentire pressione se scegli un appuntamento esagerato nel quale magari siete costretti a stare assieme per tanto tempo.
Quindi niente ristoranti o cose simili, meglio preferire:
  • Un caffè assieme
  • Bere qualcosa la sera
  • Un aperitivo
  • Fare due passi per mangiare (o una granita, ma quello puoi farlo solo in Sicilia dove la fanno da paura :-) , c’è qualche siciliano che me ne manda un po’ ? )
Ci sarà tempo per gli appuntamenti romantici al ristorante da 300 euro a botta… quando saranno 6 mesi che state assieme e dovete ancora fare sesso potrai giocarti questa tattica (haha scherzo, scherzo :-) )

Dai sicurezza

Nel momento in cui chiedi di uscire, o nel momento in cui le chiedi il numero,dille già cosa hai intenzione di fare, dove la vuoi protare per l’appuntamento.
Questo è veramente importantissimo per i seguenti motivi:
1. Lei saprà già cosa farete e questo le dà sicurezza
Magari ti conosce poco e quindi anche solo un’informazione così banale può essere utile.
2. Dai una giustificazione razionale al chiedere il suo numero
Se dici già cosa farete il numero di cellulare sembra solo un mezzo per fare qualcosa di sciolto assieme e così facendo non metti pressione nemmeno sulla richiesta del numero. ;-)
E ora: tutti a chiedere ad almeno 3 ragazze di uscire! ;-)

mercoledì 5 giugno 2013

QUANTO TEMPO?


Quanto tempo c’è?
Me lo chiedo spesso.


Per uno come me che predica l’efficienza, la chiarezza di intenti, la velocità questo è un quesito che ritorna a galla, per quanto tu tenti di affogarlo come si fa con l’alcol e con un brutto sentimento.
Quanto tempo c’è prima che sia troppo tardi?
Quanto tempo c’è, e per contrappunto, quanto veloce devo andare?
Si, perché la velocità è una di quei salatini che ti arrivano sempre quando sei assetato di tempo
E poi la velocità sarà buona o cattiva.
Amica o nemica?
Perché le olive del mio albero ci mettono sempre lo stesso tempo per nascere, crescere e maturare?
Rifletto e gusto questo pensiero come un si fa come con un cioccolatino.
Mi si scioglie in bocca e mi rimane il dubbio se in tanta scioglievolezza non rimanga un osso duro in fondo.
In natura tutto ha il suo tempo.
La sua velocità.
Sempre quella.
Puoi pregare e disperarti. Strapparti un braccio e bestemmiare. Blandire il destino e fare il ruffiano.
Sono sempre nove i mesi della gestazione.
Condannati a rispettare i tempi.
Sollevati dalla responsabilità di accorciarli.
E lo spermatozoo più veloce?
Il falco pellegrino?
La mosca quando scappa dallo schiaffo mortale?
Già. La velocità è un sottoprodotto.
Una necessità sociale.
Un prodotto della competizione.
Che ti rende più facile la vita, come al ghepardo o allo struzzo.
E che a volta presenta un conto.
Guardo dalla finestra della palestra.
Un luogo fintamente lenta ma magistralmente veloce.
Un tempio della finalizzazione degli sforzi umani.
Parcheggia una renault kangoo.
Un’auto che si può attrezzare per portare anche una sedia a rotelle.
Come questa.
Scende una signora che lascia tutto sul sedile.
Borsa, chiavi, giacca.
Deve scendere e aprire la portiera scorrevole opposta.
Deve aprire il portellone dietro.
Deve scaricare una pesante carrozzina a cui attacca delle pedane per appoggiare i piedi di chi dovrà usarla.
Deve prendere di peso la bambina ormai adulta che non si muove se non per fare vagare lo sguardo tra lo sperso e il divertito.
Uno sguardo che è un miliardo di chilometri dalle saune, dai pesi, dalle barrette dietetiche.
In un pianeta tutto suo.
Il pianeta delle carrozzine e delle mamme stanche.
Mamme ormai più piccole di quelle piccole bambine cresciute ed immobili.
Mamme lente.
Costrette ad essere lente.
Che vanno alla velocità del cuore.
Del loro.
Deve sistemare la bambina e legarla con delle cinghie perché non cada.
Deve mettere nella borsa dietro allo schienale tutto ciò che le servirà.
Una serie di oggetti che non distinguo e che ad oggi ho avuto l’immeritata fortuna di non dovere usare.
Deve richiudere l’auto dopo aver raccolto le sue cose.
E adesso spingere.
Spingere sopra i marciapiedi, tra le auto parcheggiate male e le crepe del cemento.
Una mamma lenta.
Costretta ad essere lenta.
Che va alla velocità del cuore di chi ha parcheggiato male e di chi non si prende cura di tenere a posto il marciapiede.
Sono passati 20 minuti.
20 minuti solo per scendere da un auto.
Provo per quella donna la stessa ammirazione che provo per il Dalai Lama.
Quella bambina ha avuto il suo pezzettino di fortuna in mezzo a tanta vita dura.
Non so come farei.
Prego Dio di tenermi una mano sul capo e una sulla spalla dovesse succedermi qualcosa del genere.
20 Minuti.
Non mi sono allenato.
Finisco qui.
Per oggi può andare a farsi fottere anche l’allenamento.
Andava in onda una lezione più importante sul canale che si vede dallo spogliatoio.
Mi è sembrato di capire qualcosa.
Si corre quando si può perché a volte non puoi più.
Si corre perché oggi si e domani forse.
Si corre perché non sappiamo né quando né come.
Si corre perché da allenati si può anche andare piano ma non viceversa.
Si corre per non dovere avere il rammarico di dire che non avevi almeno provato.
Si corre perché prima o poi dovrai rallentare, se non per te, per amore di qualcun altro.
Si corre perché quando il cuore chiama ci si deve fermare.
Quanto tempo c’è?
Troppo poco se stai alla finestra, troppo se spingi sul marciapiede.


QUANTO TEMPO?


Quanto tempo c’è?
Me lo chiedo spesso.


Per uno come me che predica l’efficienza, la chiarezza di intenti, la velocità questo è un quesito che ritorna a galla, per quanto tu tenti di affogarlo come si fa con l’alcol e con un brutto sentimento.
Quanto tempo c’è prima che sia troppo tardi?
Quanto tempo c’è, e per contrappunto, quanto veloce devo andare?
Si, perché la velocità è una di quei salatini che ti arrivano sempre quando sei assetato di tempo
E poi la velocità sarà buona o cattiva.
Amica o nemica?
Perché le olive del mio albero ci mettono sempre lo stesso tempo per nascere, crescere e maturare?
Rifletto e gusto questo pensiero come un si fa come con un cioccolatino.
Mi si scioglie in bocca e mi rimane il dubbio se in tanta scioglievolezza non rimanga un osso duro in fondo.
In natura tutto ha il suo tempo.
La sua velocità.
Sempre quella.
Puoi pregare e disperarti. Strapparti un braccio e bestemmiare. Blandire il destino e fare il ruffiano.
Sono sempre nove i mesi della gestazione.
Condannati a rispettare i tempi.
Sollevati dalla responsabilità di accorciarli.
E lo spermatozoo più veloce?
Il falco pellegrino?
La mosca quando scappa dallo schiaffo mortale?
Già. La velocità è un sottoprodotto.
Una necessità sociale.
Un prodotto della competizione.
Che ti rende più facile la vita, come al ghepardo o allo struzzo.
E che a volta presenta un conto.
Guardo dalla finestra della palestra.
Un luogo fintamente lenta ma magistralmente veloce.
Un tempio della finalizzazione degli sforzi umani.
Parcheggia una renault kangoo.
Un’auto che si può attrezzare per portare anche una sedia a rotelle.
Come questa.
Scende una signora che lascia tutto sul sedile.
Borsa, chiavi, giacca.
Deve scendere e aprire la portiera scorrevole opposta.
Deve aprire il portellone dietro.
Deve scaricare una pesante carrozzina a cui attacca delle pedane per appoggiare i piedi di chi dovrà usarla.
Deve prendere di peso la bambina ormai adulta che non si muove se non per fare vagare lo sguardo tra lo sperso e il divertito.
Uno sguardo che è un miliardo di chilometri dalle saune, dai pesi, dalle barrette dietetiche.
In un pianeta tutto suo.
Il pianeta delle carrozzine e delle mamme stanche.
Mamme ormai più piccole di quelle piccole bambine cresciute ed immobili.
Mamme lente.
Costrette ad essere lente.
Che vanno alla velocità del cuore.
Del loro.
Deve sistemare la bambina e legarla con delle cinghie perché non cada.
Deve mettere nella borsa dietro allo schienale tutto ciò che le servirà.
Una serie di oggetti che non distinguo e che ad oggi ho avuto l’immeritata fortuna di non dovere usare.
Deve richiudere l’auto dopo aver raccolto le sue cose.
E adesso spingere.
Spingere sopra i marciapiedi, tra le auto parcheggiate male e le crepe del cemento.
Una mamma lenta.
Costretta ad essere lenta.
Che va alla velocità del cuore di chi ha parcheggiato male e di chi non si prende cura di tenere a posto il marciapiede.
Sono passati 20 minuti.
20 minuti solo per scendere da un auto.
Provo per quella donna la stessa ammirazione che provo per il Dalai Lama.
Quella bambina ha avuto il suo pezzettino di fortuna in mezzo a tanta vita dura.
Non so come farei.
Prego Dio di tenermi una mano sul capo e una sulla spalla dovesse succedermi qualcosa del genere.
20 Minuti.
Non mi sono allenato.
Finisco qui.
Per oggi può andare a farsi fottere anche l’allenamento.
Andava in onda una lezione più importante sul canale che si vede dallo spogliatoio.
Mi è sembrato di capire qualcosa.
Si corre quando si può perché a volte non puoi più.
Si corre perché oggi si e domani forse.
Si corre perché non sappiamo né quando né come.
Si corre perché da allenati si può anche andare piano ma non viceversa.
Si corre per non dovere avere il rammarico di dire che non avevi almeno provato.
Si corre perché prima o poi dovrai rallentare, se non per te, per amore di qualcun altro.
Si corre perché quando il cuore chiama ci si deve fermare.
Quanto tempo c’è?
Troppo poco se stai alla finestra, troppo se spingi sul marciapiede.


lunedì 3 giugno 2013

A SCEGLIERE SIAMO DAVVERO NOI?

Non è per nulla facile fare una cosa al momento giusto, ma come quasi tutte le cose possiamo imparare a farlo. Iniziamo con il distinguere tra importantee urgente.


A partire da oggi, prima di operare qualsiasi scelta tracciamo su un foglio la matrice di Eisenhower riportata nella figura qui sotto in fondo.


Dividiamo il foglio in quattro quadranti e inseriamo il compito da svolgere nel giusto quadrante. 


Espandiamo questo esercizio a più cose da fare. se ad esempio la maggior parte delle cose che dovremo svolgere stanno nel quadrante "Urgente e importante" significa che abbiamo perso il controllo sulle cose e stiamo reagendo alle occorrenze.


Dobbiamo allora passare ad una programmazione proattiva ed iniziare a chiederci: "Quando inizieremo ad espletare compiti importanti ma non urgenti? Dobbiamo quindi trovare, ora e non dopo, il tempo per svolgere dei compiti importanti ma non ancora urgenti. 


Nel quadrante "Importante e non Urgente" che vengono prese le decisioni strategiche, quelle a lungo tempo. In questo quadrante possiamo veramente dire di programmare il nostro futuro.



A SCEGLIERE SIAMO DAVVERO NOI?

Non è per nulla facile fare una cosa al momento giusto, ma come quasi tutte le cose possiamo imparare a farlo. Iniziamo con il distinguere tra importantee urgente.


A partire da oggi, prima di operare qualsiasi scelta tracciamo su un foglio la matrice di Eisenhower riportata nella figura qui sotto in fondo.


Dividiamo il foglio in quattro quadranti e inseriamo il compito da svolgere nel giusto quadrante. 


Espandiamo questo esercizio a più cose da fare. se ad esempio la maggior parte delle cose che dovremo svolgere stanno nel quadrante "Urgente e importante" significa che abbiamo perso il controllo sulle cose e stiamo reagendo alle occorrenze.


Dobbiamo allora passare ad una programmazione proattiva ed iniziare a chiederci: "Quando inizieremo ad espletare compiti importanti ma non urgenti? Dobbiamo quindi trovare, ora e non dopo, il tempo per svolgere dei compiti importanti ma non ancora urgenti. 


Nel quadrante "Importante e non Urgente" che vengono prese le decisioni strategiche, quelle a lungo tempo. In questo quadrante possiamo veramente dire di programmare il nostro futuro.



domenica 2 giugno 2013

Vuoi essere una sex bomb? (Per donne)

Fa esplodere la sex bomb che c’é in te

Non serve un fisico da pin-up per colpire

Vorresti avere sui ragazzi lo stesso effetto di Charlize Theron?
Smetti di sperare nella reincarnazione e leggi qui.
Perché è vero che seduttrici si nasce: lo siamo tutte quante. Basta solo conoscere le dritte per risvegliare il nostro lato più hot!
E Non importa se non hai esattamente il fisico della sventola qui a fianco. E non pensare nemmeno che ti serva un’autobotte di silicone da piazzare nei punti strategici. Se per quest’estate vuoi trasformarti in una vera bomba sexy (vacanzieri in partenza, siete avvisati), ti serve solo un po’ di esercizio: Quel tanto che basta per far crescere il lato seduttivo che, anche se sonnecchiante, c’è in te come in tutte le donne. E non fare quella faccia perplessa solo perché avevi già messo in valigia l’intera Recherche di Proust e salire su un paio di tacchi a stiletto per te equivale a scalare il K2. Almeno una volta nella vita, vale la pena di far esplodere la dinamite pura che è nascosta dentro di te. Devi solo trovare la miccia.

Botto n. 1: Effetto caldo-freddo

Gioca con un’irresistibile miscela di contraddizioni, che darà a tutti la sensazione di una vera doccia scozzese: sicura di te, ma anche vulnerabile. Ingenua, ma non tanto da vivere nella foresta incantata. “Più punti sulla sorpresa, più aumenti il tuo fascino“. Altre doti “esplosive“: fare battute spiritose e saltare da un tema di conversazione all’altro, con naturalezza e competenza. Attenzione, però: abbiamo detto sexy, non oca!
ACCENDI LA MICCIA: per avere la battuta pronta, tieni sempre le antenne alzate; cerca di conoscere più gente possibile e annusa al volo le ultime tendenze. Tieniti aggiornata su quello che succede: dai libri al cinema, dalle soap al gossip. E non perderti le news di attualità. Se sai districarti tra questi argomenti, potrai essere sempre al centro di qualsiasi conversazione.
IMPARA DA Drew Barrymore, attrice e produttrice, che dichiara: “Adoro sedurre, ma non sono d’accordo con chi insegue i propri obiettivi solo con il potere del sesso. Per avere successo servono preparazione e intelligenza“.

Botto n. 2: Con passo sicuro

Primo passo: sentirti sicura di come appari. Certo, le pin-up degli anni Cinquanta avevano curve a ottovolante. Ma il vero plus è che non si vergognavano di esibirle. Quando una donna così entra in una stanza, la guardano tutti. “Anche se non è bellissima, è una che non si dimentica, perché il suo modo di muoversi irradia sicurezza“.
ACCENDI LA MICCIA: basta far capire che stai bene nella tua pelle. “Quello che senti dentro, lo trasmetti anche fuori. Se pensi di avere un bell’aspetto, questa sicurezza ti accompagnerà per tutto il giorno“, dice Grazia Barcelli, consulente d’immagine dello studio Demetra di Milano. Indossa l’abito che ti fa sentire più carina e valorizza al top il tuo stile. E prima di uscire, fatti un esame impietoso davanti allo specchio. Se noti qualcosa che non ti piace, toglilo. Non importa se è la nuova borsa ipergriffata pagata mezzo stipendio o il sandalo da fashion victim scovato nell’ultimo viaggio a Londra: se ti sta male, rimettilo nell’armadio. Per rendere l’insieme più gradevole, studia le tue mosse: “Quando ti siedi, per esempio, tieni il busto obliquo e accavalla le gambe con la punta del piede rivolta in giù: dà armonia“.
IMPARA DA Sophie Dahl, la modella “burrosa” della pubblicità di 0pium, che dice: “Mi piace essere femminile. Gli uomini lo adorano”. Quando Tom Ford, direttore creativo di Yves Saint Laurent, l’ha scelta; ha sentenziato: “Volevo una donna con l’aspetto di una che ha avuto troppo di tutto: troppo cibo, troppo sesso, troppo amore. Una che non si nega nulla“.

Botto n. 3: Realtà flirtuale

Scopri il gusto della conquista, ma non solo con gli uomini: una vera bomba sexy attira la simpatia di tutti, maschi e femmine indistintamente. Perché il suo è un modo di essere, non una strategia di conquista. “Ci vogliono 10-20 secondi per fare una prima impressione favorevole. Poi hai circa 5 minuti per confermarla e instaurare un rapporto positivo“.Ecco tre mosse infallibili: 
guarda le persone negli occhi, 
elargisci complimenti 
e usa il tatto. 
Toccare un braccio o una mano a chi ti sta vicino fa scattare una forma di comunicazione non verbale immediata.
ACCENDI LA MICCIA: può sembrare scontato, ma spesso ci si dimentica che alla gente piace chi dimostra simpatia nei suoi confronti. Quindi, se c’è una tipa che ti dà l’impressione di poter diventare tua amica, avvicinala e falle domande aperte su quello che fa, dove andrà in vacanza o su dove ha comprato quella gonna a fiorellini che ti piace tanto. E ricorda: se lei ti ricambia con un complimento, non sminuirlo con frasi tipo: “Ah, questo vecchio straccetto…”. Rischi che il messaggio sottinteso sia che lei ha cattivo gusto. Piuttosto, ringraziala con un sorriso.
IMPARA DA Gandhi. Sì, proprio il Mahatma grande anima. Che, quando incontrava qualcuno di nuovo, cercava sempre di lasciarlo con una sensazione positiva verso se stesso. In effetti, è una grande tattica: chiunque vorrebbe rivedere chi lo ha fatto stare bene.

Botto n. 4: Ciak, si gira!

Comportati come se la vita fosse un film, in cui tu sei la protagonista. E, proprio come una diva, prova ad aggiungere un pizzico di brivido alle tue entrate “in scena“.
ACCENDI LA MICCIA Perfeziona il tuo modo di camminare. “Gli uomini notano come ti muovi più di quello che indossi», dice Borelli. Perciò, inutile che ti presenti a una festa in abito da sera con uno scollo da urlo, se poi cammini come un pinguino su una lastra di ghiaccio. Pensati sexy: ti verrà spontanea una falcata di Cui sarebbe fiera persino Naomi. Prima, fai un po’ di pratica a casa. E ripeti questo mantra della leggendaria Mae West: “È meglio essere guardata che ignorata“.
IMPARA DA Marilyn Monroe. La sequenza della sua camminata in Niagara è passata alla storia del cinema. “Quando vai ad un party, prova l’esercizio della passerella: cammina al centro della stanza e lancia qualche occhiata qua e là, ma senza guardare una persona precisa. un modo per dimostrare disponibilità agli approcci“.E non dimenticare che, per completare la seduzione, una bomba sexy vive perennemente sui suoi tacchi a stiletto. Ma non a caso. “I tacchi alti costringono a un movimento che fa ondeggiare i fianchi ed enfatizza le curve“, dice Borelli. E l’andatura è più sinuosa.

Botto n.5: Ballando, ballando

È un dato di fatto: la natura sensuale e spontanea della danza stimola gli istinti. “Ballare è la massima espressione di femminilità“, dice l’istruttrice di danza egiziana Asmahan, che insegna nei famosi Pinapple Studios di Londra. “Una donna sexy è consapevole del proprio corpo. Quando esce la sera, si diverte a usarlo per esprimere la sua sensualità attraverso la musica“.
ACCENDI LA MICCIA: vai in discoteca con gli amici, portati al centro della pista e fatti trascinare dal ritmo della musica: sentirai emergere il tuo lato più istintivo. “Quando danzi, cerca di rilassarti e di dimenticarti dove sei. Concentrati sul piacere che ti provoca il movimento del tuo corpo“, dice Asmahan. Ricordati che più balli e ti muovi a ritmo, più ti sentirai sicura di te e sexy.
IMPARA DA Jennifer Lopez, la regina della sexy dance latina, che suggerisce il suo metodo per ottenere il miglior effetto in pista: “Prima di uscire, riscaldati, eccitati e preparati a creare scompiglio. Vedrai, chiunque entrerà nel tuo raggio non potrà fare a meno di sentire la tua aura… caliente“.

AMA IL CIBO CHE MANGI

Prova a concederti ostriche e champagne come se non ci fosse un domani. Ti sentirai supersexy Una bomba di seduzione fa onore all’idea che l’appetito per il cibo rispecchia l’appetito per la vita. Quindi, liberati dai sensi di colpa verso i piaceri della buona tavola. “Se stai attenta per l’80 per cento del tempo, puoi buttare al vento le cautele nell’altro 20“, dice il nutrizionista Nicola Sorrentino. “Mangia frutta a colazione, un’insalatona a pranzo e poi organizza pure una serata fuori con le amiche“. Bevi cocktail e champagne e mangia quello che ti va. Il trucco sta nell’essere stravagante quando è importante esserlo. E al limite, se metti su un paio di chili in più, spera che finiscano tutti sul seno.

Vuoi essere una sex bomb? (Per donne)

Fa esplodere la sex bomb che c’é in te

Non serve un fisico da pin-up per colpire

Vorresti avere sui ragazzi lo stesso effetto di Charlize Theron?
Smetti di sperare nella reincarnazione e leggi qui.
Perché è vero che seduttrici si nasce: lo siamo tutte quante. Basta solo conoscere le dritte per risvegliare il nostro lato più hot!
E Non importa se non hai esattamente il fisico della sventola qui a fianco. E non pensare nemmeno che ti serva un’autobotte di silicone da piazzare nei punti strategici. Se per quest’estate vuoi trasformarti in una vera bomba sexy (vacanzieri in partenza, siete avvisati), ti serve solo un po’ di esercizio: Quel tanto che basta per far crescere il lato seduttivo che, anche se sonnecchiante, c’è in te come in tutte le donne. E non fare quella faccia perplessa solo perché avevi già messo in valigia l’intera Recherche di Proust e salire su un paio di tacchi a stiletto per te equivale a scalare il K2. Almeno una volta nella vita, vale la pena di far esplodere la dinamite pura che è nascosta dentro di te. Devi solo trovare la miccia.

Botto n. 1: Effetto caldo-freddo

Gioca con un’irresistibile miscela di contraddizioni, che darà a tutti la sensazione di una vera doccia scozzese: sicura di te, ma anche vulnerabile. Ingenua, ma non tanto da vivere nella foresta incantata. “Più punti sulla sorpresa, più aumenti il tuo fascino“. Altre doti “esplosive“: fare battute spiritose e saltare da un tema di conversazione all’altro, con naturalezza e competenza. Attenzione, però: abbiamo detto sexy, non oca!
ACCENDI LA MICCIA: per avere la battuta pronta, tieni sempre le antenne alzate; cerca di conoscere più gente possibile e annusa al volo le ultime tendenze. Tieniti aggiornata su quello che succede: dai libri al cinema, dalle soap al gossip. E non perderti le news di attualità. Se sai districarti tra questi argomenti, potrai essere sempre al centro di qualsiasi conversazione.
IMPARA DA Drew Barrymore, attrice e produttrice, che dichiara: “Adoro sedurre, ma non sono d’accordo con chi insegue i propri obiettivi solo con il potere del sesso. Per avere successo servono preparazione e intelligenza“.

Botto n. 2: Con passo sicuro

Primo passo: sentirti sicura di come appari. Certo, le pin-up degli anni Cinquanta avevano curve a ottovolante. Ma il vero plus è che non si vergognavano di esibirle. Quando una donna così entra in una stanza, la guardano tutti. “Anche se non è bellissima, è una che non si dimentica, perché il suo modo di muoversi irradia sicurezza“.
ACCENDI LA MICCIA: basta far capire che stai bene nella tua pelle. “Quello che senti dentro, lo trasmetti anche fuori. Se pensi di avere un bell’aspetto, questa sicurezza ti accompagnerà per tutto il giorno“, dice Grazia Barcelli, consulente d’immagine dello studio Demetra di Milano. Indossa l’abito che ti fa sentire più carina e valorizza al top il tuo stile. E prima di uscire, fatti un esame impietoso davanti allo specchio. Se noti qualcosa che non ti piace, toglilo. Non importa se è la nuova borsa ipergriffata pagata mezzo stipendio o il sandalo da fashion victim scovato nell’ultimo viaggio a Londra: se ti sta male, rimettilo nell’armadio. Per rendere l’insieme più gradevole, studia le tue mosse: “Quando ti siedi, per esempio, tieni il busto obliquo e accavalla le gambe con la punta del piede rivolta in giù: dà armonia“.
IMPARA DA Sophie Dahl, la modella “burrosa” della pubblicità di 0pium, che dice: “Mi piace essere femminile. Gli uomini lo adorano”. Quando Tom Ford, direttore creativo di Yves Saint Laurent, l’ha scelta; ha sentenziato: “Volevo una donna con l’aspetto di una che ha avuto troppo di tutto: troppo cibo, troppo sesso, troppo amore. Una che non si nega nulla“.

Botto n. 3: Realtà flirtuale

Scopri il gusto della conquista, ma non solo con gli uomini: una vera bomba sexy attira la simpatia di tutti, maschi e femmine indistintamente. Perché il suo è un modo di essere, non una strategia di conquista. “Ci vogliono 10-20 secondi per fare una prima impressione favorevole. Poi hai circa 5 minuti per confermarla e instaurare un rapporto positivo“.Ecco tre mosse infallibili: 
guarda le persone negli occhi, 
elargisci complimenti 
e usa il tatto. 
Toccare un braccio o una mano a chi ti sta vicino fa scattare una forma di comunicazione non verbale immediata.
ACCENDI LA MICCIA: può sembrare scontato, ma spesso ci si dimentica che alla gente piace chi dimostra simpatia nei suoi confronti. Quindi, se c’è una tipa che ti dà l’impressione di poter diventare tua amica, avvicinala e falle domande aperte su quello che fa, dove andrà in vacanza o su dove ha comprato quella gonna a fiorellini che ti piace tanto. E ricorda: se lei ti ricambia con un complimento, non sminuirlo con frasi tipo: “Ah, questo vecchio straccetto…”. Rischi che il messaggio sottinteso sia che lei ha cattivo gusto. Piuttosto, ringraziala con un sorriso.
IMPARA DA Gandhi. Sì, proprio il Mahatma grande anima. Che, quando incontrava qualcuno di nuovo, cercava sempre di lasciarlo con una sensazione positiva verso se stesso. In effetti, è una grande tattica: chiunque vorrebbe rivedere chi lo ha fatto stare bene.

Botto n. 4: Ciak, si gira!

Comportati come se la vita fosse un film, in cui tu sei la protagonista. E, proprio come una diva, prova ad aggiungere un pizzico di brivido alle tue entrate “in scena“.
ACCENDI LA MICCIA Perfeziona il tuo modo di camminare. “Gli uomini notano come ti muovi più di quello che indossi», dice Borelli. Perciò, inutile che ti presenti a una festa in abito da sera con uno scollo da urlo, se poi cammini come un pinguino su una lastra di ghiaccio. Pensati sexy: ti verrà spontanea una falcata di Cui sarebbe fiera persino Naomi. Prima, fai un po’ di pratica a casa. E ripeti questo mantra della leggendaria Mae West: “È meglio essere guardata che ignorata“.
IMPARA DA Marilyn Monroe. La sequenza della sua camminata in Niagara è passata alla storia del cinema. “Quando vai ad un party, prova l’esercizio della passerella: cammina al centro della stanza e lancia qualche occhiata qua e là, ma senza guardare una persona precisa. un modo per dimostrare disponibilità agli approcci“.E non dimenticare che, per completare la seduzione, una bomba sexy vive perennemente sui suoi tacchi a stiletto. Ma non a caso. “I tacchi alti costringono a un movimento che fa ondeggiare i fianchi ed enfatizza le curve“, dice Borelli. E l’andatura è più sinuosa.

Botto n.5: Ballando, ballando

È un dato di fatto: la natura sensuale e spontanea della danza stimola gli istinti. “Ballare è la massima espressione di femminilità“, dice l’istruttrice di danza egiziana Asmahan, che insegna nei famosi Pinapple Studios di Londra. “Una donna sexy è consapevole del proprio corpo. Quando esce la sera, si diverte a usarlo per esprimere la sua sensualità attraverso la musica“.
ACCENDI LA MICCIA: vai in discoteca con gli amici, portati al centro della pista e fatti trascinare dal ritmo della musica: sentirai emergere il tuo lato più istintivo. “Quando danzi, cerca di rilassarti e di dimenticarti dove sei. Concentrati sul piacere che ti provoca il movimento del tuo corpo“, dice Asmahan. Ricordati che più balli e ti muovi a ritmo, più ti sentirai sicura di te e sexy.
IMPARA DA Jennifer Lopez, la regina della sexy dance latina, che suggerisce il suo metodo per ottenere il miglior effetto in pista: “Prima di uscire, riscaldati, eccitati e preparati a creare scompiglio. Vedrai, chiunque entrerà nel tuo raggio non potrà fare a meno di sentire la tua aura… caliente“.

AMA IL CIBO CHE MANGI

Prova a concederti ostriche e champagne come se non ci fosse un domani. Ti sentirai supersexy Una bomba di seduzione fa onore all’idea che l’appetito per il cibo rispecchia l’appetito per la vita. Quindi, liberati dai sensi di colpa verso i piaceri della buona tavola. “Se stai attenta per l’80 per cento del tempo, puoi buttare al vento le cautele nell’altro 20“, dice il nutrizionista Nicola Sorrentino. “Mangia frutta a colazione, un’insalatona a pranzo e poi organizza pure una serata fuori con le amiche“. Bevi cocktail e champagne e mangia quello che ti va. Il trucco sta nell’essere stravagante quando è importante esserlo. E al limite, se metti su un paio di chili in più, spera che finiscano tutti sul seno.