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lunedì 29 luglio 2013

E IN VACANZA? IL CERVELLO?

Attivo e concentrato così deve essere il nostro cervello anche se siamo in vacanza. Un consiglio che vale per tutti, ma soprattutto per i ragazzi che devono fare i conti con i compiti delle vacanze. Ma come fare?

"Se vogliamo lavorare sulla memoria possiamo esercitarci ripetendo le parole di una canzone -spiega il prof. Giuseppe Alfredo Iannoccari, neuropsicologo e presidente Assomensana, ospite di Nicoletta Carbone a Essere e Benessere - ma non solo perché le stesse parole della melodia ci aiutano a lavorare sul ragionamento perché ci spingono ad andare a trovare i significati delle varie parole. E infine stimoliamo la concentrazione. Prendiamo ad esempio la tabellina del 2 e partendo dal 20 contiamo all indietro quindi 18, 16 e così via. Ma la concentrazione si può allenare anche cercando un target nell'ambiente, ad esempio tutto quello che è di colore rosa: ogni tanto interrompiamo quello che stiamo facendo e guardiamoci intorno con lo scopo di trovare oggetti del colore che abbiamo stabilito. Questi esercizi permetteranno al nostro cervello di mantenere le funzioni di base che ci serviranno per riprendere senza fatica", conclude l'esperto.

domenica 28 luglio 2013

I VINCITORI DI LOTTERIE GRATTA E VINCI E QUANT'ALTRO

Il 18 maggio scorso la lotteria della Florida è stata sbancata. Una vincita da quasi 600 milioni di dollari (450 milioni di euro, al cambio attuale), la più importante di tutta la storia.


Chissà cosa deve aver pensato il vincitore: smetto di lavorare, compro una casa degna del re sole (o dei divi di Hollywood, forse più attuale), sistemo la mia famiglia per sempre e vado a vivere al caldo 365 giorni all’anno.


Al vincitore non sappiamo ancora cosa succederà, ma è noto cosa è successo a chi lo ha preceduto.


venerdì 26 luglio 2013

MODI PER MIGLIORARE LA PRODUTTIVITA'

Con le tonnellate di cose da fare e il tempo apparentemente sempre più ridotto nel corso della giornata, essere produttivi è un requisito fondamentale per la vita della maggior parte dei professionisti creativi. In parole povere, essere più produttivi significa che si può fare di più, e non si dovrebbero bere venti tazze di caffè al giorno per farlo, anche se ci sentiamo privi di energie. In realtà ci sono numerosi metodi che è possibile utilizzare per vivere in modo più produttivo, e avere anche il tempo per rilassarsi. Eccoli:


- Esercizio fisico


Si potrebbe pensare che dal momento che passiamo gran parte della giornata seduti davanti al computer, l’esercizio fisico non è poi così importante, ma non è assolutamente vero. Infatti, proprio perché il nostro lavoro è spesso così sedentario, è necessario esercitarci più delle persone che fanno lavori attivi. Come minimo bisogna fare 30 minuti di esercizi al giorno, e vi sentirete molto più produttivi ed energici se li fate più volte al giorno, preferibilmente prima di ogni pasto, anche per soli 10 minuti alla volta.


Dormire le ore necessarie 


Una delle più grandi sfide dell’essere autonomi è riposare il tanto giusto. Gli esperti dicono che dovremmo dormire tra le 7 e le 9 ore al giorno, ma se stiamo lavorando fino all’ultimo minuto della giornata, è difficile spegnere il pc e addormentarsi subito. La cosa migliore che possiamo fare è non portarci il computer a letto. Spegnerlo almeno 1 ora prima di coricarci e lasciarci disintossicare completamente. Evitare la televisione e provare a leggere un libro, fare una passeggiata, una chiacchierata con la famiglia o gli amici aiuta a rilassarci.


- Mangiare Bene


La nostra dieta è della massima importanza e soprattutto se si lavora da casa, può significare trovarsi al computer per tutto il giorno. Strutturare la nostra dieta proprio come si struttura il giorno, inserendoci in 3 pasti e 2 spuntini. Essere sicuri di acquistare del cibo sano, e evitare la tentazione del cibo spazzatura in casa.


Ridurre il consumo di caffeina


Il secolare stereotipo di scrittori e altri liberi professionisti che vivono immersi nel caffè può essere vero, ma non è una grande abitudine da prendere. Troppa caffeina in circolo ci porta ad avere meno energia e sentirci più stanchi. Per non parlare di tutti gli altri effetti collaterali negativi della caffeina. Se non è possibile rinunciarvi del tutto, limitiamoci ad una tazza di caffè ogni mattina e poi passiamo all’acqua o al tè verde.


- Scrivere una lista delle cose da fare




Uno degli strumenti più importanti per l’aumento della produttività è la nostra lista di cose da fare. Fai la tua lista la sera prima, in modo da essere pronto a partire ed avere gli obiettivi quotidiani chiari in mente la mattina seguente, ma senza esagerare. Bisogna essere realistici su ciò che possiamo ottenere da noi stessi. Fare riferimento alla lista per tutto il giorno e alla fine della giornata. Tutto ciò che non siamo riusciti a fare dovrebbe finire nell’elenco del giorno seguente. Scrivi la lista a mano in modo da poterla avere sempre davanti, e se hai una lavagna, scrivila lì.


- Dare la giusta priorità alle cose


Quando facciamo la nostra lista di cose da fare, dobbiamo mettere gli obiettivi del giorno in ordine di importanza. Questo farà in modo che se non si ha il tempo per farne uno o due, saranno i compiti meno importanti che verranno passati al giorno successivo.


- Ogni attività deve avere il suo tempo


Rimandare a domani è il tuo peggior nemico. Immagina questo: Fai una lista di 10 attività che pensi di poter fare in un giorno. Alla fine della giornata, ne hai portate a compimento solo 5. Che cosa è successo? Tu eri distratto, molto probabilmente senza neanche rendertene conto. Provare a metterti un obiettivo di tempo per ogni attività in elenco. Poi, come inizi a fare la prima, metti il cronometro per essere sicuro di completarla entro il tempo previsto. Scoprirai che questa ‘pressione’ aggiunta aiuta ad aumentare la produttività in modo notevole.


- Eliminare le distrazioni


Le case della gente sono sempre state piene di distrazioni e ci vuole un certo tipo di persona per essere in grado di lavorare da casa in modo produttivo. Con l’avvento di internet, queste distrazioni si sono moltiplicate. Cellulari, messaggistica istantanea, posta elettronica, navigazione web e Facebook, possono essere fonte di distrazione, se ne abusate potete abbassare notevolmente i livelli di produttività. Ove possibile tenere tutto spento e se non è necessario, non accedete ai social. Due chiacchiere con gli amici spesso diventano mezze ore se non di più, il tutto a discapito della vostra produttività!


- Ogni cosa deve avere il suo orario


Come modo per ridurre le distrazioni, si può stabilire di fare determinate attività solo alcune volte al giorno. Le e-mail, per esempio, sono una delle cose che ci portano via più tempo e ci distraggono di più in assoluto. Provare a controllarle 3 volte al giorno se vi servono per lavoro e per un massimo di un’ora ogni volta. Questo vi impedirà di controllare la posta costantemente e vi permetterà di essere più produttivi con le altre attività.


- Allontanarsi dal pc nelle pause


Molti di noi pensano che 15 minuti di navigazione sul sito di social networking preferito o una partita a backgammon online con il nostro amico in Cina è una pausa dal lavoro. Non lo è. Per ricaricarci, dopo un periodo di lavoro passato al computer, è necessario allontanarcene: prendere un po’ d’aria fresca, fare esercizio fisico o comunque liberare la mente. E’ il cambiamento di scenario che vi aiuterà a sentirvi riposati e più produttivi.

domenica 21 luglio 2013

LUOGHI DI LAVORO E INTELLIGENZA EMOTIVA

L’invidia è un’emozione universale, che sovente ci coglie nel momento più sconveniente, ovvero proprio quello in cui dovremmo mostrare gioia e/o esprimere le nostre congratulazioni per un successo altrui.


Cristophe André e François Lelord, psichiatri e psicoterapeuti francesi, nel loro libro La Forza delle emozioni (TEA, Milano, 2001) hanno individuato tre tipologie di invidia:


INVIDIA DEPRESSIVA

La scorsa settimana ho pranzato con Luca, un collega del marketing. Abbiamo parlato delle nostre rispettive vite. Beh… Non è stata una bella esperienza. Lui è una persona molto realizzata e serena, ha potuto laurearsi in un’università prestigiosa e ha avuto esperienze all’estero, in grandi società. L’hanno assunto dandogli un cospicuo increase ed è molto stimato dai colleghi e dai superiori. È felicemente fidanzato da cinque anni e vive in centro, in un ottimo contesto immobiliare.

A fine giornata ho mandato il fax con le ore lavorate all’agenzia di somministrazione e ho preso la metropolitana per raggiungere, alla periferia della città, il mio micro-monolocale da single perenne. Il contrasto con la vita di Luca è impietoso. Non ce la farò mai ad essere realizzato quanto lui.

(Sergio)


Sergio prova invidia verso Luca, ma non nutre rabbia nei suoi confronti.

La vita realizzata e serena di Luca gli ispira pensieri depressivi circa la propria incapacità di realizzarsi ed essere veramente felice.


INVIDIA OSTILE

Tre settimane fa il controller della compagnia è venuto da me a verificare se avessi o meno conoscenze in materia di forecasting. Ho saputo che le stesse domande le ha poste anche a Valeria, una mia collega, e alla fine ha scelto lei a supporto del suo ufficio. Senza neanche rendermene conto sono avvampato e ho fatto delle battute sarcastiche che hanno ammutolito i presenti. Da quel giorno i rapporti con Valeria si sono raggelati, e ho perso parecchi punti agli occhi di tutti.

(Domenico)


L’invidia di Domenico si scatena verso la collega, tentando di sminuirla.

Anziché mettersi in discussione (= con tutta probabilità la collega era più preparata di lui) scarica all’esterno sua aggressività tentando – in una tra le maniere peggiori possibili – di ristabilire l’equilibrio perduto.


INVIDIA AMMIRATIVA

Alessia è il mio nuovo capo. Quel posto l’avrei voluto io, ma devo ammettere che la scelta è stata corretta. Lei è una leader naturale, e si capiva già quando era una collega: aveva iniziativa, sapeva ascoltare, quando eravamo di cattivo umore trovava il modo di tirarci su, e aveva un grande senso di responsabilità. Inoltre non si faceva scoraggiare dai problemi, e dalle difficoltà. Era già da tempo un punto di riferimento. Provavo spesso un senso di inferiorità. Avrei voluto essere io quel tipo di persona, per me è sempre stata una sorta di modello. Ora mi è ancora più chiaro e voglio imparare da lei, voglio prestare un’attenzione superiore a ciò che fa e voglio supportarla meglio.

(Erik)


Erik prova sofferenza per il fatto di non essere all’altezza, ma allo stesso tempo è spinto ad analizzare ed emulare le caratteristiche vincenti di Alessia.



Le reazioni di invidia difficilmente si presentano in modo univoco; spesso e volentieri le sopracitate tipologie si mescolano o si presentano in successione.

Laddove l’invidia emulativa può generare dei vantaggi per il lavoratore e per l’azienda, l’invidia depressiva e quella ostile possono invece arrivare a compromettere seriamente la qualità della vita dell’individuo, interferendo altresì sulle performance e sulle attività di relazione in azienda.


COME GESTIRE MEGLIO LA PROPRIA INVIDIA?


Innanzitutto dobbiamo riconoscere che, come tutte le emozioni, l’invidia è naturale.

Non bisogna sentirsi in colpa, né vergognarsi di provarla.

Ce l’abbiamo “in dotazione”, e sta a noi – alla stregua delle altre emozioni – controllarla per ricavarne stimoli e vantaggi per noi stessi e per gli altri.

Inoltre, i morsi dell’invidia possono essere efficaci segnalatori di un disagio in una specifica area (o più aree) della nostra vita, e possono così “richiarmarci” a prendere consapevolezza e agire per migliorare le cose.


Un consiglio  che si può offrire per gestire meglio la propria invidia è quello di esprimerla positivamente o tenersela per sé.

L’invidia può essere espressa positivamente ricorrendo a un po' di humour.


Ad esempio:


“Sono dannatamente invidioso! Lo sai? Ne sei cosciente??”

“Ehi, lo sai che fai invidia a un secco di gente? Per esempio a me!”


Un altro consiglio che si può offrire è quello di ridimensionare i vantaggi dell’altro.

E per fare questo non è necessario inscenare la favola della volpe e l’uva, bensì analizzare la situazione lucidamente, prestando attenzione anche al rovescio della medaglia.

E ci sono rovesci della medaglia effettivi e potenziali per ciascun vantaggio, sotto la forma di oneri, sacrifici, responsabilità, problemi gestionali, problemi burocratici, rischi, ecc.


E non è da trascurare l’effetto attenuatore esercitato dall’abitudine. Ciò di cui siamo invidiosi potrebbe ormai aver perso molto del significato originario per chi lo possiede. Citando François De La Rochefoucauld: ”Sarebbe addolorato dal perderlo, ma non è più sensibile al piacere di possederlo”.


Un ultimo consiglio è quello di prestare attenzione a non provocare l’invidia degli altri inutilmente.


Un neoassunto a tempo indeterminato che esulta sguaiatamente in mezzo a colleghi in somministrazione certamente non agisce in maniera etica e appropriata. Eppure queste cose succedono.

sabato 20 luglio 2013

L'IMPORTANZA DEI RUOLI

Gli anziani on contano nulla, o non hanno mai niente da insegnarci, sono sempre antiquati e fuori dai tempi! NIENTE DI PIU' SBAGLIATO !


Questa è una mega generalizzazione, come si dice in PNL: in realtà la terza età ha molte cose positive da cui possiamo prendere spunto, perché ricordate il nostro motto? Informare per formare, da qualsiasi parte zona argomento o settore derivi l'informazione, noi dobbiamo modellare l'eccellenza per replicare lo stesso successo!


E' ovvio che quando si diventa anziani si è anche un pò piu' lenti nelle cose, piu' "restii" e difficili a reggere un cambiamento eccetera...


Ma al mondo ci sono anche tanti vecchietti arzilli mentalmente piu' di un ventenne: questo anche perché a volte l'esperienza di vita fornisce indubbi vantaggi che un "pischello" non puo' avere: fiducia in se stessi, tranquillità interiore e...fregarsene di ciò che gli altri pensano!


Questa ultima caratteristica è molto positiva e tremendamente potente nella vita di ognuno di noi.


Uscite una sera e fate un salto in una sala di ballo liscio, si esatto, prorpio quello che evitate sempre perché un posto pieno di "vecchi" che ascoltano e ballano musica liscia antiquata e noiosa ( che poi tanto noiosa non è).


Mettetevi a lato ed osservate un pò...


dopo un po' vedrete tanti anziano signori uomini che con disinvoltura e sicurezza di sé, chiamano a ballare le loro mogli o compagne sedute a bordo pista, e le donne scattano su come delel molle!


Non importa se il nosto maschietto anziano a malapena si regge sulle ginocchia o ha goffi movimenti, in quel momento, in quel frangente, in quella pista di ballo, loro sono una divinità, e come tale esercitano il loro ruolo: l'uomo corteggiatore (che non significa strisciare a i piedi di una donna) chiama la sua donna a sé, come a dirle "ora ti seduco io, vieni qui, guarda che ballo ti faccio fare" !


 E sapete una cosa? LE DONNE QUESTO VOGLIONO!


Ecco l'importanza dei ruoli: la donna vuole il suo ruolo di donna, sentirsi desiderata e conquistata da un uomo, e l'uomo ha da fare l'uomo tanto per capirsi.


Se parlate con le giovani coppie di oggi, la ragazza quasi sempre vi dirà che "non esistono uomini a giro" generalizzando ovviamente, ma c'è una parte di ragione in ciò che affermano.


Noi uomini ci facciamo troppe "seghe mentali", quasi ci si vergogna di manifestare ad una ragazza che vorresti conoscerla meglio, diamine la vedi li in un locale, lei è tutta ben vestita, ti lancia anche degl sguardi e tu che fai? milel segne mentali...cosa dirò,cosa farò, ma non è giusto che  io vada li ad attaccare discorso e bla bla bla....


Ritengo che si debba prendere spunto in questo dagli anziani: perché farsi mille problemi? Tu uomo, fai L'UOMO cazzarola, e tu donna, SII DONNA e ricorda che in uomo la sua autostima fa la differenza tra la vita, e la morte!


Gli anziani non si fanno problemi, azzardano, invitano donne nuove a ballare,  portano la loro moglie su un piatto d'argenti anche se è da 50 anni che stanno insieme, e loro, le donne, fanno la loro parte, che consiste nel saper farsi corteggiare, dosando tempi e ritmi e mai, ripeto mai minando l'autostima di un uomo il qualce puo' da voi anche essere cacciato via con gentilezza e rispetto!


E a noi uomini: basta a vere paura del rifiuto, lo so è ingiusto e sbalgiato che una donna ti caccia via ferendo la tua autostima ma ricordiamoci una cosa: il nostro stato d'animo dipende soltanto da noi stessi, e possiamo imparare a gestirlo, pe ril benessere nostro e delle persone che ci circondano!


Se anche una donna cerca di umiliarvi perché magari fa la stronza, sappiate che in realtà è lei stessa ad avere un problema con se stessa, e voi, il vostro mind set e come lo userete deciderà se farvi sentire fieri di voi stessi nonostante tutto, oppure far calare la vostra autostima a zero.


Siate padroni di voi stessi, voi siete il timoniere della vostra nave, e rispettiamo i ruoli.


Buon ruolo a tutti


venerdì 19 luglio 2013

COME PORTARE A LETTO UNA

di seguito le istruzioni:

 

per continuare devi essere un membro della mia PSYCO-CERCHIA

giovedì 18 luglio 2013

PROVA SEGRETO

ciao bvello a come va io sono qui e ti speigo come fare

fvdfvdfvae

evfrev

vrev

eververvreverevrev

bye bye

 

lunedì 8 luglio 2013

È solo questione di percezione

Signori e signore, buona sera.
Oggi condivido con voi questa mia riflessione personale, ma che sono sicuro anche altri di voi, tutti noi ci saremo trovati a fare.
Capita a volte di ricevere una brutta notizia, magari la perdita di una persona che conoscevate, e si rimane un po' così, basiti forse immobili, davanti a cosa poi, non si sa. 
È come quella sensazione in cui pensi di poterci capire/fare qualcosa ed in realtà niente! 
Ti rendi allora conto che forse gran parte delle tue incazzature quotidiane magari non sono niente in confronto!  Tutto ciò x cui  tu ritieni di aver ragione ad odiare il mondo, bhé non è più così ragionevole come incassatura: ma perché l'odio è ragionevole? 

È tutta una questione di riflessi, recitava jack Burton nel film "grosso guaio a china town", io dico che è tutta una questione di percezione!

Perciò la pillola di saggezza di oggi è: quando vi prende un momento no, domandatevi cosa potete fare oggi che da morto non potresti fare?

Questa domanda ci cambia letteralmente il punto di vista e ci spinge all'azione liberandoci dalla depressione !

Inoltre sono arrivato alla mia personale conclusione che è anche un modo x rendere omaggio a chi ci ha già salutato da questo percorso terreno e x ringraziare di cuore la vita che ancora stiamo vivendo!

Buona vita a tutti 

È solo questione di percezione

Signori e signore, buona sera.
Oggi condivido con voi questa mia riflessione personale, ma che sono sicuro anche altri di voi, tutti noi ci saremo trovati a fare.
Capita a volte di ricevere una brutta notizia, magari la perdita di una persona che conoscevate, e si rimane un po' così, basiti forse immobili, davanti a cosa poi, non si sa. 
È come quella sensazione in cui pensi di poterci capire/fare qualcosa ed in realtà niente! 
Ti rendi allora conto che forse gran parte delle tue incazzature quotidiane magari non sono niente in confronto!  Tutto ciò x cui  tu ritieni di aver ragione ad odiare il mondo, bhé non è più così ragionevole come incassatura: ma perché l'odio è ragionevole? 

È tutta una questione di riflessi, recitava jack Burton nel film "grosso guaio a china town", io dico che è tutta una questione di percezione!

Perciò la pillola di saggezza di oggi è: quando vi prende un momento no, domandatevi cosa potete fare oggi che da morto non potresti fare?

Questa domanda ci cambia letteralmente il punto di vista e ci spinge all'azione liberandoci dalla depressione !

Inoltre sono arrivato alla mia personale conclusione che è anche un modo x rendere omaggio a chi ci ha già salutato da questo percorso terreno e x ringraziare di cuore la vita che ancora stiamo vivendo!

Buona vita a tutti 

giovedì 4 luglio 2013

DA BRUTTO ANATROCCOLO A DIO GRECO DI BELLEZZA



Lo avete riconosciuto? E' il film di qualche anno fa "come tu mi vuoi" in cui Nicolas Vaporidis seduce una ragazza che inizialmente è una racchia fenomenale, e poi diventa una "bella figa" per riconquistare il suo lui.

Prendo spunto proprio da questo film, che ieri sera hanno riproposto in TV, per sottolineare alcuni aspetti importanti: si perché anche se il film tratta temi leggeri e divertenti come l'andare in discoteca, il divertirsi dei giovani tra pub,locali,feste e donne, in realtà tra le scene di questo film c'è molta psicologia.

ASPETTO N°1
LINGUAGGIO DEL CORPO
In questa categoria rientra anche il come ci si veste, tema ampiamente trattato nel film.
Il come scegli di vestirti comuncherà agli altri una certa immagine di te, e non solo, inconsciamente lo comunichi anche a te stesso. Questo non vuol dire che bisogna sempre andare eleganti o vestiti bene quando si esce di casa, ma significa avere un po' di sano buon senso e cura a volte dei dettagli.
Chiedetevi quando uscite: cosa ocmunico agli altri vestendomi in questo modo? Ed io, come mi vedo?
La risposta puo' anche essere : vado a fare la spesa in tuta, e voglio essere sportiva. Questo è ok
La risposta potrebbe anche essere: vado in ufficio, e questa volta mi metto un bel tailler perché voglio dire a me stessa di essere professionale, e quindi agli altri voglio comunicare ciò.

Evitate per favore di crearvi delle credenze o delle etichette nella vostra mente del tipo: "io vado sempre vestita semplice perché cosi' facendo dico agli altri che devono giudicarmi per me stessa quale sono"
Cosi' facendo ve la state raccontando! State trovando una scusa dentro la vostra testa per non curare il vestiario, (perché vi crea insicurezza, xché non vi piacete fisicamente, perché vi vedete brutte ecc.)
Queste sono scuse! Sapevatevelo!
La realtà è che non dovete etichettarvi nella vostra testa, ci sarà la volta che uscite come cavolo vi pare senza curarvi del vestiario, (sempre se il contesto lo consente miraccomando), e ci sarà quella volta invece che curerete il vostro vestiario in ogni dettaglio, degno di un esperto di moda.

Siate trasformisti, perché limitarsi? Voi potete essere sia "la sportiva" che esce di casa e sia "il manager elegante".
allenatevi in questo, perché anche se non sembra, ciò influenza e lancia dei messaggi direttamente al vostro inconscio.
Piu' imparate ad uscire dagli schemi mentali che vi autoimponete e piu' addestrerete la vostra psicologia ad un concetto di "abbondanza" inteso come "personalità ricca e piena, da mille varianti".

Se avete visto il film, avrete notato che tutti questi aspetti del linguaggio del corpo si collegano anche con il linguaggio paraverbale e la postura: a volte nella vita non conta cosa si dice, ma come lo si dice.

Se entri in un locale e vuoi fare il FIGO della situazione e far cascare le donne ai tuoi piedi, di certo non ti aiuterà camminare nel locale a testa bassa col broncio ! Sapevatelo

CREDENZE GENERALIZZANTI
Nel film si evidenzia il fatto che all'inizio quando la ragazza "è racchia" parla male di chi invece fa il fighetto, di chi veste bene e di chi ha i soldi: anche qui ragazzi non ragionate a compartimenti stagni, sia se sei ricco e sia se sei povero, siamo tutti esseri umani e "si caca e si mangia" tutti nella solita maniera!

Ciò che cambia è semmai l'atteggiamento della singola persona di fronte a certe situazioni, se sei un viziato con "la puzza sotto il naso" e vuoi guardare gli altri dall'alto in basso, ebbene questo lo fai sia se hai i soldi, sia se non li hai. Il denaro è solo un amplificazione di ciò che in tutto o in parte hai dentro il tuo animo. Se tendi a snobbare gli altri, lo farai anche se sei povero, certo con modalità diverse. ma questa è la DURA verità! capito?

Ovviamente vale anche il contrario: persone molto ricche sanno essere semplici e umili, dei veri signori.

Quindi oggi la morale è: NON CREATE ETICHETTE, VOI SCRIVETE IL VOSTRO DESTINO OGNI SINGOLO SECONDO DELLA VOSTRA RICCA O SCHIFOSA MERDOSA VITA!

NON LIMITATEVI, tirate fuori sempre il meglio di voi.

"rendete la vostra vita sempre un autentico capolavoro"
                                                                                  R. RE

Tenetevi a mente questa frase del mio grande amico,mentore e coach.
  


DA BRUTTO ANATROCCOLO A DIO GRECO DI BELLEZZA



Lo avete riconosciuto? E' il film di qualche anno fa "come tu mi vuoi" in cui Nicolas Vaporidis seduce una ragazza che inizialmente è una racchia fenomenale, e poi diventa una "bella figa" per riconquistare il suo lui.

Prendo spunto proprio da questo film, che ieri sera hanno riproposto in TV, per sottolineare alcuni aspetti importanti: si perché anche se il film tratta temi leggeri e divertenti come l'andare in discoteca, il divertirsi dei giovani tra pub,locali,feste e donne, in realtà tra le scene di questo film c'è molta psicologia.

ASPETTO N°1
LINGUAGGIO DEL CORPO
In questa categoria rientra anche il come ci si veste, tema ampiamente trattato nel film.
Il come scegli di vestirti comuncherà agli altri una certa immagine di te, e non solo, inconsciamente lo comunichi anche a te stesso. Questo non vuol dire che bisogna sempre andare eleganti o vestiti bene quando si esce di casa, ma significa avere un po' di sano buon senso e cura a volte dei dettagli.
Chiedetevi quando uscite: cosa ocmunico agli altri vestendomi in questo modo? Ed io, come mi vedo?
La risposta puo' anche essere : vado a fare la spesa in tuta, e voglio essere sportiva. Questo è ok
La risposta potrebbe anche essere: vado in ufficio, e questa volta mi metto un bel tailler perché voglio dire a me stessa di essere professionale, e quindi agli altri voglio comunicare ciò.

Evitate per favore di crearvi delle credenze o delle etichette nella vostra mente del tipo: "io vado sempre vestita semplice perché cosi' facendo dico agli altri che devono giudicarmi per me stessa quale sono"
Cosi' facendo ve la state raccontando! State trovando una scusa dentro la vostra testa per non curare il vestiario, (perché vi crea insicurezza, xché non vi piacete fisicamente, perché vi vedete brutte ecc.)
Queste sono scuse! Sapevatevelo!
La realtà è che non dovete etichettarvi nella vostra testa, ci sarà la volta che uscite come cavolo vi pare senza curarvi del vestiario, (sempre se il contesto lo consente miraccomando), e ci sarà quella volta invece che curerete il vostro vestiario in ogni dettaglio, degno di un esperto di moda.

Siate trasformisti, perché limitarsi? Voi potete essere sia "la sportiva" che esce di casa e sia "il manager elegante".
allenatevi in questo, perché anche se non sembra, ciò influenza e lancia dei messaggi direttamente al vostro inconscio.
Piu' imparate ad uscire dagli schemi mentali che vi autoimponete e piu' addestrerete la vostra psicologia ad un concetto di "abbondanza" inteso come "personalità ricca e piena, da mille varianti".

Se avete visto il film, avrete notato che tutti questi aspetti del linguaggio del corpo si collegano anche con il linguaggio paraverbale e la postura: a volte nella vita non conta cosa si dice, ma come lo si dice.

Se entri in un locale e vuoi fare il FIGO della situazione e far cascare le donne ai tuoi piedi, di certo non ti aiuterà camminare nel locale a testa bassa col broncio ! Sapevatelo

CREDENZE GENERALIZZANTI
Nel film si evidenzia il fatto che all'inizio quando la ragazza "è racchia" parla male di chi invece fa il fighetto, di chi veste bene e di chi ha i soldi: anche qui ragazzi non ragionate a compartimenti stagni, sia se sei ricco e sia se sei povero, siamo tutti esseri umani e "si caca e si mangia" tutti nella solita maniera!

Ciò che cambia è semmai l'atteggiamento della singola persona di fronte a certe situazioni, se sei un viziato con "la puzza sotto il naso" e vuoi guardare gli altri dall'alto in basso, ebbene questo lo fai sia se hai i soldi, sia se non li hai. Il denaro è solo un amplificazione di ciò che in tutto o in parte hai dentro il tuo animo. Se tendi a snobbare gli altri, lo farai anche se sei povero, certo con modalità diverse. ma questa è la DURA verità! capito?

Ovviamente vale anche il contrario: persone molto ricche sanno essere semplici e umili, dei veri signori.

Quindi oggi la morale è: NON CREATE ETICHETTE, VOI SCRIVETE IL VOSTRO DESTINO OGNI SINGOLO SECONDO DELLA VOSTRA RICCA O SCHIFOSA MERDOSA VITA!

NON LIMITATEVI, tirate fuori sempre il meglio di voi.

"rendete la vostra vita sempre un autentico capolavoro"
                                                                                  R. RE

Tenetevi a mente questa frase del mio grande amico,mentore e coach.