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mercoledì 17 aprile 2013

BALBUZIE



 
L’origine della balbuzie ancora non è accertata in maniera univoca; sono stati ipotizzati fattori genetici, traumatici e cognitivi. Indipendentemente dalla causa, vi è una generale associazione tra emotività e balbuzie. La maggior parte dei balbuzienti balbetta poco o affatto se parla in solitudine, o parla ad animali o bambini. E’ sufficiente la presenza di altri essere umani per scatenare un’ “ansia da prestazione” che a sua volta innesca il disturbo. La balbuzie, molto spesso, viene vissuta dal soggetto con rabbia, frustrazione, imbarazzo o vergogna. A oggi, tutti i trattamenti non farmacologici si basano sull’apprendimento di tecniche di controllo dell’emotività e della fluenza del linguaggio. In pratica, è riconosciuto il fatto che le risorse per superare il problema si trovino nella mente del paziente e che l’unico scopo della terapia sia di attivarle.

Perché l’ipnosi?
L’ipnosi è una pratica clinica in grado di inviare istruzioni alla mente, agendo in uno stato di profonda concentrazione e rilassamento. Le istruzioni vengono memorizzate con estrema rapidità ed agiscono a livelli molto profondi. Ad esempio, un fumatore incallito può “imparare” a essere un non-fumatore nell’arco di una singola seduta. Allo stesso modo un claustrofobico può “imparare” facilmente a cancellare l’ansia scatenata dagli spazi ristretti. Per quanto riguarda la balbuzie, il metodo si basa esclusivamente sul controllo dell’ansia del paziente; il soggetto impara che può non balbettare quando si trova in uno stato d’animo rilassato e apprende a mantenere questo stato di tranquillità anche in presenza di altre persone.

Chi è idoneo a ricevere il trattamento di ipnositerapia?
In linea di massima tutti sono idonei. I soggetti migliori sono quelli fortemente motivati e con una buona immaginazione. Per questa sperimentazione non sono considerati idonei i pazienti con deficit cognitivi; in trattamento con psicofarmaci; in trattamento psicologico/psichiatrico; in trattamento con altri metodi anti-balbuzie; affetti da turbe psichiatriche conclamate.

Come funziona una seduta?
Tramite semplici esercizi di immaginazione viene valutata la sensibilità del paziente alle suggestioni impartite dal medico. La grande maggioranza della popolazione presenta una sensibilità sufficiente a consentire il trattamento. La seduta di ipnosi vera e propria inizia con l’induzione di un profondo e piacevole rilassamento. In questo stato si raggiunge una concentrazione focalizzata sul percorso suggerito dall’ipnotista; tale percorso immaginario (in cui vengono evocate situazioni specifiche)  viene adattato sulle esigenze del singolo paziente. Al termine della seduta il paziente ricorda tutto quel che è avvenuto; i cambiamenti oggetto del trattamento affiorano immediatamente e senza sforzo apparente.

Quanto durano i risultati?
I risultati di solito sono duraturi, ma può essere molto utile qualche seduta di richiamo (anche a distanza, ad esempio via Skype). Normalmente i primi giorni dopo il trattamento sono entusiasmanti, ma è normale che qualche episodio di balbuzie possa presentarsi, instillando dubbi e malumore. Una vita di balbuzie genera il pregiudizio che il “nemico” sia invincibile, per cui basta molto poco a far vacillare il senso di vittoria generato dall’ipnosi. Lo scopo dei richiami è aiutare il consolidamento della fiducia nel risultato.

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