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martedì 19 marzo 2013

L'INCONSCIO, QUEL MALEDETTO IGNOTO...






Ciao,
prendersi una pausa, fare un passeggiata in mezzo al
verde, fare un sonnellino, rilassarsi...sono tutte cose
che hanno un comun denominatore: migliorano la
nostra capacità di problem solving. In questi anni ti
ho mostrato numerose ricerche e scoperte su quello
che chiamiamo "inconscio" e su come, "lasciandogli
il tempo di funzionare" questo sia davvero in grado 
di svolgere delle attività di pensiero al di fuori della
nostra consapevolezza.


Intuitivamente non ci vuole un genio a capire che dentro
di noi esiste qualcosa che regola la moltitudine di azioni
e reazioni fisiologiche. Mentre leggi queste parole il tuo
cervello sta regolando la respirazione, il tuo battito
cardiaco ed altre centomila cose di cui non sei cosciente.
Ma la vera scoperta, resa nota da Freud, e che questo
funzionamento inconscio vale anche per i pensieri e non
solo per il funzionamento anatomo fisiologico. cioè per
tutta quella parte che in anatomia prende il nome di
sistema nervoso autonomo.
Da quando la scienza ha iniziato a scoprire metodologie
nuove per "guardare dentro il cervello
si è andati alla ricerca di questo meccanismo inconscio.
Merito delle neuroscienze è stato quello, nella gran parte
dei casi, di osservare il funzionamento cognitivo senza
rifarsi ad una teoria di riferimento. Certo, una volta che
si hanno dei dati ognuno può utilizzarli per "tirare acqua
al proprio mulino"...ad esempio gli psicoanalisti cercheranno
le loro conferme sul l'inconscio freudiano, e allo stesso
modo faranno gli altri.
In un recente ci si è serviti delle 
osservazioni su questo fenomeno per indagarlo attraverso 
la risonanza magnetica. Il metodo sperimentale era un
classico: ad alcuni soggetti veniva chiesto di risolvere dei 
compiti complessi, ad un gruppo veniva chiesto di farlo nel 
modo classico, cioè mettersi li e cercare di risolvere il 
problema. Mentre ad un altro gruppo veniva chiesto di fare
una pausa che li distraesse prima di terminare il compito...e 
poi c'era un gruppo di controllo a cui veniva chiesto di fare si
la pausa ma di continuare a pensare al problema da risolvere. 
...come sai quando non porti a
termine un certo compito è come se lasciassi un programma
del computer aperto che continua a funzionare. Ed è proprio
questo che hanno scoperto i ricercatori, confermando le
numerose ipotesi a riguardo. L'esperimento come molti
altri ha dimostrato che fare una piccola pausa permette
alle idee di riorganizzarsi e di risolvere un problema,
anche molto complesso, senza pensarci consciamente.
Così come avevamo già visto che fare un riposino
può aiutare la memoria e non solo.
A differenza di altri esperimenti, in questi, si è visto che
se durante la prima parte del problem solving la persona
attivava una certa area (presumibilmente quelle legata
alla risoluzione di quello specifico compito) durante la
pausa questa non cessava di funzionare...ma invece
continuava un lavoro di sottofondo. Quel lavoro che da
anni consideriamo il lavorio della mente inconscia. La
corrispondenza è stata questa...
...osservando questa attività che perdura anche nella pausa, 
ma non solo anche se durante la pausa si fa fare altro (cosa 
tipica di questo genere di studi) quella zona del cervello 
continua a lavorare...ma potrebbe essere altro? Secondo i 
ricercatori no, si tratta davvero della attività inconscia
perché più quell'area iniziale restava attiva (durante la
distrazione) e più i soggetti riuscivano a risolvere il 
problema a livello inconscio efficemente.
Questa osservazione indica che l'attività osservata è
molto provabilmetnte quella che, in modo silenzioso,
risolve il problema anche quando non ci pensiamo in
modo consapevole. Questa è stata chiamata dai
ricercatori "attivazione neuronale inconscia", i quali
hanno scoperto con meraviglia non solo la velocità
di esecuzione, ma anche la grande quantità di
cervello che rimane attivata anche durante la
distrazione...
...dati osservativo che che potrebbe spiegare il perché
si ritiene ormai da tempo che l'inconscio sia una parte
saggia ed intelligente, pur con tutti i suoi difetti di
construzione ;)) quindi "avere fiducia in questa parte"
come continuava a ripetere Milton Erickson è, per la
scienza, sempre meno una metafora. I ricercatori
concludono le loro osservazioni affermando che...
...se ci si trova bloccati durante la risoluzione di un
probelema è bene distrarsi e confidare nella capacità
della mente inconscia di risolvere i problemi. E
concludo queste ipotesi sulla mente inconscia ancora
con Erickson per sottolineare quanto egli sia riuscito
a precorrere una quantità enorme di osservazioni che
oggi sono state convalidate dalla scienza. E di certo
fra le più importanti c'è la fiducia in questa parte di
te, e la sua cosiddetta "ipnosi moderna" si basa
proprio sulla fiducia...
...la fiducia che questa parte sappia più cose di quante
tu pensi di saperne, e che un simile "problem solving"
avvenga costantemente...dobbiamo solo nutrirlo di
cose buone ed avere fiducia in lui, proprio come ci
dovremmo fidare del nostro partner;)

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