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martedì 26 marzo 2013

I debiti sono sempre sbagliati?


In questi ultimi giorni quotidiani e TG hanno ripreso la notizia dell’aumento costante dell’indebitamento delle famiglie italiane.

Di questo sarei molto felice, se però i debiti fossero “buoni”, ovvero se l’italiano medio si fosse indebitato per produrre reddito aggiuntivo, ad esempio per comprare un immobile, ristrutturarlo e poi rivenderlo.
Un debito cosiddetto “buono”, infatti, produce cashflow e aumenta la disponibilità finanziaria nel bilancio familiare. Di debiti “buoni” bisognerebbe averne molti!

Ma i debiti contratti dagli italiani non sono di questo tipo.

Infatti, nel nostro Paese, come in Inghilterra e in America prima di noi, stiamo annegando nei debiti “cattivi”, cioè quei debiti contratti non per produrre denaro, ma per acquistare beni voluttuari: cellulari, televisioni, frigoriferi, automobili, e addirittura vacanze! Le persone stanno prendendo a prestito dal futuro!
In Gran Bretagna sono già corsi ai ripari inserendo fra le materie di studio l’educazione finanziaria personale, per insegnare così alle persone come gestire le proprie finanze ed evitare di indebitarsi inutilmente.

In Italia questa è ancora un’utopia. 
Ma come si fa a distinguere un debito buono da uno cattivo? E’ semplice, basta tenere presenti le 3 regole principali per imparare ad usare la leva finanziaria, o come lo chiamano gli americani “others people money”:


1. Il debito deve produrre denaro invece di bruciarlo.
2. La sua durata deve essere maggiore o uguale ai tempi di rientro dell’investimento.
3. Mai indebitarsi per acquistare beni che non producono reddito (incluso l’acquisto della prima casa).

Oggi la classe media non solo si restringe, ma vede anche abbassarsi il suo tenore di vita.

Infatti, solo chi ha un’educazione finanziaria corretta sta ottenendo ottimi risultati anche in periodi come questo cosiddetto di “crisi”. 

Spesso le persone hanno desideri semplici ma importanti: dare serenità ai genitori per la vecchiaia, poter pensare con tranquillità al futuro dei propri figli, o anche solo sapere di avere il controllo della propria vita e delle proprie scelte. Tutto questo è possibile solo avendo acquisito le informazioni necessarie per realizzarlo. Oggi, chi non ha le giuste conoscenze finisce per pagare un prezzo davvero alto per la propria disinformazione.

Forse dovrebbero pensarci i politici in campagna elettorale. Oppure per loro, è molto più comodo ed utile avere gente ignorante?

 
 

2 commenti:

  1. Ottimo articolo. Peccato che il governo Monti ha agito in modo da incentivare negli italiani la necessità di ricorrere ai debiti "cattivi" e, coloro che ne possono fare a meno non possono nemmeno investire per creare "cash flow": perché lo hanno fatto, agendo per di più in contrasto con la Costituzione italiana? Perché tutti i politici(anche quelli che formalmente hanno votato contro) lo hanno assecondato?

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    Risposte
    1. Concordo Paolo sulla tua osservazione. Io ho la mia personale opinione del perché i politici tutti, abbiano assecondato tutto ciò.
      Il loro focus è orientato principalmente sul "coontinuare a far si che il giocattolo funzioni". Chi o cosa è il giocattolo?
      siamo noi che, come una ruota dell'ingranaggio continuiamo a farlo funzionare (quella elite di politici che conservano il sistema) e come si mantiene il sistema? Grazie a noi che gli versiamo denaro da tutte le parti grazie ai loro stratagemmi. Se importasse davvero la dignità umana, gli stessi politici insegnerebbero ai ragazzi a non fare debiti con le carte di credito revolving o con operazioni di finanza "virtuale"...ma invece :(
      Sia chiaro non intendo con questo schierarmi contro la finanza e contro tutti i politici, le generalizzazioni sono estranee a me, intendo dire però che in tutte le cose nella vita bisognerebbe conservare il buion senso.In altri paesi del mondo si incentiva chi porta capitali e chi investe, o chi vuole fare impresa, qui da n oi purtroppo un giovane fa molta fatica sia a trovare lavoro e sia a fare l'imprenditore.

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