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sabato 4 maggio 2013

Usare le parole per vivere meglio




Ti chiedi mai quale è la persona con la quale parliamo di più in assoluto, tutti i giorni della nostra vita? Esatto! Siamo noi stessi.
Il nostro dialogo interiore è fatto di pensieri che a loro volta suscitano immagini ed emozioni.
Le immagini possono generare pensieri positivi, rilassanti o anche ansie, preoccupazioni.
La conversazione negativa influisce sulle circostanze, rendendole ostili.

Le parole che pronunci con convinzione emotiva diventano la vita che vivi, il paradiso oppure il tuo inferno - (Anthony Robbins)

La comunicazione verso gli altri è importante, ma la comunicazione verso noi stessi lo è ancora di più.
Non possiamo usare frasi del tipo:

Questa volta non finirà come l’ultima volta
Questa volta sono preparata e non posso fare una brutta figura
Stavolta non devo prendere un brutto voto.
Stavolta non devo fare scena muta come è successo l’ultima volta
Stavolta non mi farò prendere dall’ansia
Sai perché la comunicazione usata in questo modo non può essere persuasiva per l’ inconscio?

Per il semplice fatto che la nostra mente non conosce il significato della parola “non…”, e te lo dimostro subito: prova a NON pensare, mi raccomando NON pensare ad una gatto che miagola, oppure NON pensare ad un cane che scodinzola.
Cosa è accaduto?
Sono certo che alla tua mente è arrivata l’immagine di un gatto e poi quella di un cane. Allo stesso modo, quali immagini credi siano arrivano nella tu mente quando ti parli in quel modo?
Stesso discorso lo troviamo nella vendita, infatti i venditori sanno che tra i peggiori modi di cominciare un discorso ci sono le parole denominate a “valenza negativa”.
Quali sono?
Di certo tutte quelle parole che fanno iniziare male la comunicazione, del tipo:

 Le rubo soltanto un minuto: la parola “rubo” fa arrivare al cervello l’immagine di una persona che fa perdere tempo, e solo chi non è importante fa perdere del tempo. Un cliente che ascolta queste parole, anche se inconsapevolmente, ne avverte la suggestione negativa.

 Non vorrei disturbare: anche qui il venditore evoca il senso di disturbo che vorrebbe evitare.

 Disturbo?

 Non l’annoierò: anche in questo caso la frase richiama nella mente del cliente che ascolta, uno stato emotivo di noia.

 Non vorrei che pensasse che io sia qui per farle acquistare qualcosa

E’ bene quindi usare parole positive, che facciano affiorare solo emozioni gradevoli.


I pensieri evocano parole, che a loro volta sono cariche emotivamente.
Faccio un esempio: se dico ad una persona «Non credo ce la fai ad arrivare in orario» o le dico «Non sei una persona puntuale», esprimo lo stesso concetto, ma da un punto di vista emozionale diverso.
Impariamo ad usare le parole di ogni giorno, il nostro stato d’animo di certo ne gioverà e con esso anche la nostra qualità della vita.


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